
I punti chiave
Un passo avanti decisivo nella digitalizzazione delle procedure sanitarie e sociali. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha introdotto una novità destinata a semplificare e rendere più trasparente il complesso percorso di riconoscimento dell’invalidità civile, della disabilità e dell’handicap. Con l’introduzione del cosiddetto “certificato medico integrativo”, i medici potranno correggere e aggiornare online le informazioni cliniche già trasmesse, evitando lunghe attese e possibili errori che fino a ieri rallentavano l’intera procedura. Si tratta di una vera rivoluzione digitale, pensata per allineare in tempo reale la documentazione ufficiale con l’effettivo stato di salute del paziente, garantendo valutazioni più giuste e rapide. Un cambiamento che mette al centro la persona e semplifica il lavoro degli operatori, segnando un passo avanti nel cammino verso un sistema pubblico più efficiente e vicino alle esigenze di chi chiede tutela e assistenza. Ecco tutto ciò che c'è da sapere.
Il certificato medico
Il certificato medico introduttivo rappresenta il documento iniziale con cui un medico abilitato certifica la presenza di una patologia invalidante, necessario per inoltrare la richiesta di riconoscimento all’Inps. Fino a poco tempo fa, una volta trasmesso, questo certificato non poteva essere modificato. Ora, grazie alla nuova procedura disponibile attraverso il portale dedicato, è possibile effettuare modifiche mirate al contenuto clinico già comunicato. Questa innovazione consente di allineare in modo più preciso lo stato di salute reale del cittadino con le informazioni documentali utilizzate nel processo di accertamento.
Il nuovo documento
A seguito di queste modifiche, il sistema genera un nuovo documento denominato “certificato medico integrativo”. Questo certificato non sostituisce quello originario, ma lo completa, fornendo un quadro clinico più aggiornato e dettagliato. Il certificato medico integrativo può essere redatto in diverse situazioni, ad esempio quando la diagnosi o la prognosi del paziente evolvono, oppure quando emergono nuove patologie successive all’invio del primo certificato. Anche eventuali variazioni nello stato di intrasportabilità, cioè nella possibilità del paziente di recarsi presso le strutture INPS per la visita, possono essere aggiornate grazie a questa nuova funzione. Si tratta, dunque, di un importante passo verso una gestione più dinamica e fedele dei dati sanitari, con conseguenti miglioramenti nei tempi e nell’efficacia delle procedure di accertamento.
Le possibilità di modifica
Va però precisato che la possibilità di modifica riguarda esclusivamente il contenuto sanitario del certificato medico introduttivo. I dati anagrafici del cittadino, come nome, cognome, data di nascita, residenza e domicilio, non possono essere corretti tramite questa procedura. Nel caso in cui vengano riscontrati errori anagrafici tali da compromettere l’identificazione del soggetto, il medico dovrà inviare una segnalazione all’indirizzo email dedicato messo a disposizione dall’Inps, garantendo così la correttezza e la coerenza dei dati personali attraverso un canale controllato e separato. Le modifiche o integrazioni al certificato medico introduttivo devono essere effettuate entro un limite temporale preciso: quello che precede la data di convocazione a visita fissata dall’Inps. Una volta stabilita la data dell’accertamento medico-legale, il contenuto del certificato non potrà più essere modificato. Tale vincolo è stato pensato per assicurare stabilità e coerenza nelle informazioni cliniche esaminate dalla Commissione medica Inps, evitando modifiche dell’ultimo minuto che potrebbero compromettere l’obiettività della valutazione.
Questa nuova possibilità offerta ai medici certificatori di aggiornare i dati sanitari trasmessi rappresenta un’evoluzione significativa nel processo di accertamento. In passato, un errore o una svista nella compilazione del certificato medico introduttivo potevano rallentare la procedura o rendere necessaria una nuova richiesta.