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Preziosi agli ultrà: «Altre violenze e io lascio il calcio»

GenovaGabriele Amato continua a lottare all’ospedale San Martino di Genova tra la vita e la morte, dopo essere stato investito dal pullman della Fiorentina, nel post partita di domenica con il Genoa, durante la contestazione dei supporter alla squadra viola. Il presidente rossoblù Enrico Preziosi, invece, è sceso in campo per smorzare i toni. Il numero uno del Grifone è un fiume in piena e lancia un messaggio chiaro: «Domenica ero distrutto per quanto accaduto e se qualcosa non cambia, se fatti del genere dovessero ripetersi, potrei anche pensare di lasciare il calcio». Preziosi fa un appello alla sua tifoseria, ma non solo: «Gabriele sta pagando una tensione esagerata che nello sport non deve esistere. In Italia manca la cultura sportiva, lo si vede dall'accoglienza verbale dei tifosi agli avversari prima delle partite. Per questo vorrei fare un appello ai supporter del Genoa perché facciano un passo in questo senso, magari ignorando la tifoseria avversaria ma senza mai insultarla. Non è concepibile che i tifosi decidano di andare ad aspettare il pullman della squadra avversaria come accaduto dopo la gara con la Fiorentina. Quali colpe hanno i giocatori? Svolgono il loro lavoro e questo non dovrà più accadere, anche se la mia tifoseria organizzata in realtà non ha contestato: quando sono andato a calmarli hanno capito e sono andati via».
Poi Preziosi ha voluto anche parlare dell’arbitro Rizzoli. Il presidente rossoblù non ci sta a parlare di complotto: «Ma quale complotto? Fosse così andrei a fare dell’altro, a lavorare nella mia azienda. Non credo minimamente che esista un gioco per favorire una o l’altra squadra per la corsa alla Champions, solo noi del Genoa siamo artefici del nostro destino. Ci tengo poi a sottolineare che l'arbitro Rizzoli non deve certamente sentirsi responsabile per quanto accaduto. Credo che Rizzoli non stia vivendo questo momento serenamente, ma può solo sentirsi responsabile della direzione arbitrale, che non è stata impeccabile. Nella maniera più assoluta non si deve, però, sentire responsabile di quanto accaduto dopo la partita. E poi ad essere sincero tra Banti e Rizzoli mi tengo cento volte Rizzoli».
Intanto le condizioni di Gabriele Amato restano gravi, anche se stabili.

Il tifoso rossoblù è sempre ricoverato nel reparto di Rianimazione e l’ultimo bollettino medico parla di qualche miglioramento, ma le prossime ore saranno decisive.

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