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Preziosi: «Faccio uno squadrone»

Ma il vicesindaco Ghio dice: «La protesta dei tifosi ci è costata 200mila euro»

Paola Balsomini

da Genova

Il giorno dopo la guerriglia urbana che si è scatenata nella notte di lunedì durante la manifestazione dei tifosi del Genoa scesi in piazza per protestare contro la sentenza della Caf, sui tifosi rossoblù ieri è tornato il sorriso. Il blocco dei calendari è la prima buona notizia di un’estate fatta soprattutto di delusioni. I genoani ci credono ancora e la sospensione della serie C ha riportato il sereno in città. Ma non sono solo i supporter del vecchio Grifone a tirare un sospiro di sollievo. Anche l’ex presidente Enrico Preziosi rivede finalmente quella serie A che gli era stata tolta in tribunale. Tanto che ha deciso di bloccare le partenze dei giocatori che, con un po’ di malumore nel ritiro di Sarre, in valle d’Aosta, avevano già fatto sapere che in C non sarebbero scesi.
Ecco però che il blocco dei calendari cambia tutto: «Non si muove nessuno», è stato l’aut aut del patron rossoblù che invece è pronto a tornare sul mercato. «Allestirò un’altra grande squadra», fa sapere Preziosi. Già, la stessa che stava plasmando a forza di colpi di mercato prima che la vicenda Venezia pendesse sulla testa del Grifone. Qualcuno, nel frattempo, ha deciso di lasciare la squadra (Lavezzi e Parisi) ma il re dei giocattoli sembra avere tutte le intenzioni di correre ai ripari. È pronto insomma ad acquistare nuovi giocatori, sempre che venga confermata dal tribunale civile di Genova la nullità della sentenza della Disciplinare e della Caf.
Insomma c’è grande euforia ed è per questo che i tifosi anche ieri sera sono scesi in piazza, all’Expo, ma con uno spirito ben diverso. Il giorno dopo la guerriglia di lunedì con cassonetti bruciati e incendi nel centro della città, si contano soprattutto i danni: un carabiniere, tre agenti e un ispettore della polizia sono rimasti feriti, non gravemente, mentre ieri è stato arrestato un manifestante e ne è stato fermato un altro.
Alla fine dei tafferugli si sono contati circa quaranta contenitori distrutti e dieci recipienti per carta e vetro dati alle fiamme. Alcuni danni sono stati registrati anche agli arredi urbani: distrutte alcune panchine e tutte le fioriere presenti lungo il percorso del corteo.

«È presto per quantificare i danni - ha detto il vicesindaco Alberto Ghio - un bilancio definitivo sarà pronto tra alcuni giorni; si tratta comunque di una cifra che si aggira intorno ai 200mila euro».

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