«Il presente non è mai il nostro fine: il passato o il presente sono i nostri mezzi; solo l'avvenire è il nostro fine». Così scriveva il filosofo francese Blaise Pascal. Il suo «pensiero» filosofico del XVII secolo si addice perfettamente al «pensiero» calcistico del presidente del Genoa Enrico Preziosi. «Spero che questa stagione finisca presto. Penso già al prossimo campionato dove sono convinto che con questa rosa più gli elementi che abbiamo già acquisito potremmo sorprendere». C'è però da chiudere il prima possibile l'attuale campionato. «Ed è per questo che sono venuto a Pegli. Per ricordare che il Bari va rispettato e diventa difficile se viene preso sottogamba. Dai ragazzi voglio lo stesso impegno e grinta visti contro il Milan». Idee espresse ad uno ad uno. Senza dimenticare che mercoledì c'è il derby. «Non ci penso. Cominceremo da domenica sera. Mi sembra ancora molto lontano e così strano di mercoledì alle 18 e 30». Blaise Pascal nei suoi «Pensieri» scriveva: «Non pensiamo quasi mai al presente, o se ci pensiamo, è solo per prenderne lume al fine di predisporre l'avvenire». Come il numero uno rossoblù che guarda già ai nuovi inserimenti per l'anno prossimo. «Sicuramente Polenta, El Shaarawy e Valter Birsa saranno aggregati alla prima squadra. È inutile vincere premi per il lavoro del settore giovanile se poi non passi elementi in grado di giocare con i grandi. Prenderemo esempio dall'estero, dove i giovani vengono lanciati senza paura». E non vanno dimenticati i vari Ze Eduardo, Acerbi e Rodriguez giovani scommesse sui quali la società crede ciecamente. Saranno inseriti in un telaio di formazione che, «sarà lo stesso dell'attuale campionato. Ad esclusione di qualche piccola operazione in uscita».
Dove Kaladze, «al quale abbiamo allungato il contratto per altri due anni, perché sarà un esempio per i più giovani come uomo e come giocatore», sarà un punto di forza così come Kucka. «E pensare che l'avremmo pagato tre volte meno se il Palermo ed altre squadre non si fossero mezze in mezzo. Un centrocampista con queste caratteristiche a Genova da quando sono presidente non l'avevamo mai trovato». Non manca poi una frecciata al vecchio ed al nuovo mister. «Preferisco vincere giocando male e fare punti perché sono quelli che contano. Consigli a Ballardini sull'attacco? Non mi permetto. Altrimenti cosa lo paghiamo a fare. E lui che deve trovare le soluzioni giuste in avanti». In attesa di Boselli (dalla settimana prossima lavorerà gradualmente con il gruppo), «sono contento di Floro Flores, mentre credo che Paloschi sarà una piacevole sorpresa». Ed ecco la scommessa per il futuro. «L'anno prossimo ci giocheremo il campionato perché i valori per fare bene ci sono».
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