«Il Prg così com’è va bene per una città di provincia»

Michela Giachetta

L’iter per l’approvazione del piano regolatore diventa più veloce. È stata approvata ieri in Regione la proposta di legge in materia di deleghe urbanistiche che va a modificare la legge 38/99. In base alla nuova normativa il Comune disporrà di una disciplina speciale in materia che permetterà di arrivare all’approvazione del Prg entro 150 giorni dal momento della trasmissione del documento alla Regione. Una volta conclusa la discussione sul Prg in consiglio comunale, infatti, l’iter prevede il passaggio alla Regione, che sul documento ha l’ultima parola. «Si tratta di una legge che semplifica per Comuni e Province le procedure di approvazione dello strumento urbanistico generale - ha spiegato il vicepresidente con delega all’urbanistica Massimo Pompili -. Abbiamo scelto di inserirla nella discussione della Finanziaria, perchè ci siamo resi conto dell'urgenza di velocizzare procedure che da troppi anni condizionano e talvolta paralizzano la pianificazione, non solo di Roma, ma di tutti i comuni del Lazio, impedendo uno sviluppo ordinato del territorio». Sarà facoltà di tutti i comuni della Regione applicare la stessa procedura prevista per il Prg di Roma anche per i Prg approvati dopo il 31 dicembre 2005 e prima dell’approvazione del Piano Territoriale Provinciale, comunque fino al 30 giugno 2007. Mentre in Regione veniva approvata la legge in materia di urbanistica, ieri nell’aula Giulio Cesare continuava il dibattito sul piano regolatore. Parla di un piano «provinciale» Antonio Tajani, europarlamentare azzurro e consigliere comunale, intervenuto in Aula. «Credo che la giunta e la maggioranza devono modificare questo piano, che è provinciale, non fa crescere la città - ha dichiarato Tajani - Questa è una città che soffoca, non è tutelato l’ambiente, non ha possibilità di espandersi». «Il Piano regolatore - ha aggiunto l’europarlamentare - deve essere concepito come lo strumento fondamentale per disegnare una Roma più moderna, con infrastrutture consistenti: non è possibile che una metropoli come questa sia ingessata con 30 km di metropolitana». «La nostra idea è quella di sviluppare Roma come metropoli europea, partendo dal raddoppio del raccordo anulare - continua Tajani -. Si tratta di una vera e propria filosofia di crescita della città e non di una semplice questione di viabilità». «Il percorso seguito per arrivare a questo piano - aggiunge - ci lascia perplessi soprattutto sul fronte della trasparenza e della partecipazione dei cittadini. La maggioranza non è riuscita a spiegare come diventerà Roma, come vivranno i cittadini». «Abbiamo portato al sindaco le nostre proposte - conclude Tajani -. Solo se verranno accolte potremo prendere in considerazione il voto favorevole al Prg». Durante il dibattito in Aula ieri sono intervenuti anche esponenti di Alleanza Nazionale. Luca Malcotti, consigliere di An, ha messo i puntini sulle «i». «Le proposte che abbiamo portato all’attenzione dell’assessore all’Urbanistica sono le stesse che avevamo avanzato nel 2003». «Ma allora - continua Malcotti - la giunta ha portato in aula un piano fuori dai meccanismi di partecipazione, blindato, rifiutando un discorso reale nel momento in cui era più opportuno. Al momento della votazione non potremo prescindere dal comportamento tenuto dall’amministrazione nel 2003 - conclude il consigliere di An -. E non ci accontenteremo di un’apertura formale da parte della giunta, ma ci aspettiamo di vedere davvero modificato il piano».

Anche la maggioranza si è fatta sentire durante la discussione sul Prg: Ivana della Portella, presidente della commissione Ambiente, ha sottolineato che «questo piano ha forti elementi innovativi, ma alcune modifiche è necessario apportarle, come quelle relative alla diminuzione di cubature». La discussione in Aula continuerà anche lunedì. Nello stesso giorno, in serata, si dovrebbero cominciare a votare i primi documenti collegati al piano.

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