(...) politica», come osserva il consigliere comunale di An Marco Marsilio.
Primi a contestare la scelta dei seggi sono stati il capogruppo in Campidoglio e il presidente della federazione romana del partito di Fini, Sergio Marchi e Vincenzo Piso. I due ieri hanno spiegato di aver appreso «dal sito internet della Margherita di Roma che la sala consiliare e due centri anziani dellVIII municipio e la sala consiliare dellXI municipio saranno messe a disposizione per le elezioni primarie del centrosinistra. Sedi istituzionali aperte in un giorno festivo con il personale richiamato in servizio. E tutto questo deciso arbitrariamente, senza informarne lopposizione di centrodestra dei rispettivi municipi». Il «caso», sollevato da Piso e Marchi, è stato subito rilanciato anche da Marsilio, che ha puntato lindice contro linserimento del centro anziani di Morena nellelenco dei seggi «unionisti», parlando di «occupazione militare» e «uso improprio» di un «luogo destinato alla socializzazione e al tempo libero degli anziani», «pagato con i soldi di tutti i cittadini» e «piegato ai propri interessi dalla sinistra capitolina». Di «scandaloso uso» di sedi pubbliche «asservite agli interessi dellUnione» parla anche il capogruppo in Regione di An, Fabio Rampelli, che snocciola un elenco di 17 edifici e spazi comunali tra bocciofile, biblioteche, centri anziani e sale polivalenti che in nove diverse ex circoscrizioni ospiteranno le urne.
Uso legittimo o abuso? Tra i chiamati in causa cè il presidente del X municipio, Sandro Medici, che ha «prestato» allUnione il centro anziani di Morena. «È una polemica sciocca - esordisce -, considerato che il comitato di gestione del centro è daccordo. Poi le primarie sono un esercizio di democrazia, e luso che si fa di queste sedi vale ovviamente per tutti: se la Cdl vorrà fare le primarie, troverà aperte le porte del centro anziani». Secondo Medici, peraltro, anche le critiche sulluso di spazi istituzionali sono pretestuose, «perché se si vota di domenica immagino che il personale sarà quello volontario, e non quello dei municipi», spiega lex direttore del Manifesto: «Anzi, ci tengo a dire che avevo offerto anche la nostra sala consiliare. E mi sono rammaricato che gli organizzatori delle primarie non abbiano accolto la mia proposta».
«Prendo atto della nuova tendenza, luso aperto a tutti di queste strutture, guarda caso adottato dalla sinistra proprio ora che ha un urgente bisogno di spazi», replica Marsilio. «Non dubito - prosegue il consigliere di An - della buona fede di Medici, ma come dato generale rilevo che questa apertura a tutti è unassoluta novità: in passato per organizzare incontri, convegni o presentazioni con esponenti di An allinterno di un centro anziani abbiamo sempre dovuto superare grandissime difficoltà, formali e burocratiche, nel nome di unimparzialità a senso unico». «Il problema - conclude Marsilio - è che la sinistra tende a interpretare certi luoghi come propria proprietà personale.
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