Cronaca locale

Primarie farsa: per salvare Boeri il Pd ritira Caputo

Il professionista è l’uomo voluto dal partito per sfidare la Moratti. Ma i sondaggi lo bocciano

Primarie farsa: 
per salvare Boeri 
il Pd ritira Caputo

Un tempo il ritornello della politica sotto l’Ulivo era pas d’ennemis à gauche, nessun nemico a sinistra. Nell’età dell’architetto Stefano Boeri candidato a sindaco, la preoccupazione riguarda anche gli avversari interni che occhieggiano a destra. E così le segreterie del Pd sono entrate in azione per addomesticare le primarie e aiutare la candidatura dell’“indipendente” architetto Boeri.
Il primo successo è stato togliere di mezzo l’ex azzurro Roberto Caputo, attuale vice capogruppo del Pd in consiglio provinciale, energicamente convinto a ritirarsi dalle primarie in nome del pas d’ennemis à droite, niente nemici a destra. Oggi si svolgerà la prima riunione di coalizione, con l’obiettivo di chiudere accordi, consolidare sostegni ed evitare nuovi candidati alle primarie. Impossibile per il Pd combattere su due fronti dal momento che già a sinistra il fianco è scoperto su Giuliano Pisapia. E c’è persino chi propone le primarie con doppio turno di voto, in modo da evitare la conta secca che potrebbe garantire il successo a un candidato sgradito.
Erano partite come primarie aperte, e i candidati desiderosi di cimentarsi con i militanti sono arrivati desiderosi di dare battaglia. Il più veloce e combattivo è stato Giuliano Pisapia, avvocato della sinistra più radicale, ex parlamentare indipendente di Rifondazione comunista assai gradito ai salotti radical chic. Pisapia piace molto ai lettori di Repubblica, e non solo a chi la legge ma anche a chi la scrive, così rischia di far inciampare l’archistar Boeri, nonostante i tentativi del Pd di addolicre le primarie.
Il sessantunenne Giuliano Pisapia guida la classifica on line dei preferiti di Repubblica: a una cliccata del tardo pomeriggio l’avvocato batteva l’architetto 47 per cento a 43. Non si sbilancia neppure Massimo Moratti, che replica la posizione della moglie Milly. «Sono due candidati diversi, conosco Stefano Boeri, è una persona intelligente e simpatica - dice il presidente dell’Inter, Massimo Moratti - Pisapia lo conosco meno, ma ne conosco il valore; prima di diventare sindaci devono battere qualcun altro ma come candidati sono ottimi».
Resta l’incognita di Valerio Onida, professore di Giustizia costituzionale all’Università statale ed ex presidente della Consulta. Un nome di peso, di area cattolica, spinto dai novantadue esponenti di «milano riparte», associazione intellettual-politica che fa riferimento a Riccardo Sarfatti. «Abbiamo un compito impegnativo davanti a noi. Domani (oggi per chi legge, ndr) si riunirà la nostra assemblea e decideremo il da farsi» dice Sarfatti, ex candidato presidente della Regione sconfitto da Formigoni nel 2005.
Dati preoccupanti per chi vuole sostenere la candidatura di Stefano Boeri, 54 anni, ricordato come colui che a Milano ha realizzato il Cerba, la Casa della Memoria, il Bosco verticale e ha lavorato al concept plan di Expo 2015. E proprio per questo è partita la caccia ad addomesticare i conflitti.
Al di là dei banchetti per scegliere il candidato sindaco, che probabilmente saranno allestiti nei primi giorni di novembre, l’impressione generale è che la scelta del partito sia già stata compiuta e che il Pd abbia intenzione di appianare gli ostacoli al suo candidato architetto, Stefano Boeri. Lui, che pure si è presentato come indipendente, ringrazia lo sfidante Roberto Caputo che ha accettato di fare un passo indietro: «È un atto di grande generosità a favore di una candidatura condivisa». Come segno di riconoscenza, Boeri fa sapere che nei prossimi giorni incontrerà Caputo, «per approfondire con lui alcuni temi cari al rilancio di Milano».


Per convincere Caputo è intervenuto il segretario cittadino del Pd, Roberto Cornelli, segnale chiaro che la candidatura di Boeri è considerata la scelta da difendere come se fosse quella di un esponente del partito.

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