È tutto pronto per il battesimo delle primarie del Pdl a Frosinone. Una sperimentazione sul campo per uno strumento che come ha annunciato pochi giorni fa a Berlino, Angelino Alfano - verrà utilizzato per la selezione dei candidati a tutti i livelli, candidato premier compreso. La «prima volta» del partito di Via dell’Umiltà acquista quindi un significato particolare. Sarà l’inizio di un cammino, il segno concreto di una trasformazione identitaria ma anche un test pilota per le successive consultazioni, a partire da quella palermitana fissata tra la prima e la seconda domenica di marzo.
I seggi resteranno aperti oggi dalle 8 alle 21, in sei postazioni sparse per la città. I cittadini dovranno scegliere il candidato chiamato a contrastare il sindaco uscente del Pd, Michele Marini, alla guida del capoluogo ciociaro da ben 14 anni. Non vi saranno barriere all’ingresso né meccanismi anti- infiltrati. Il regolamento messo a punto da Mario Valducci e approvato dal tavolo per le regole del partito ha scelto la formula delle primarie aperte (possono candidarsi anche i non iscritti al Pdl).
Tutti potranno recarsi alle urne e segnare il nome del loro candidato su una scheda pre-stampata. Gli iscritti al partito però pagheranno un euro a differenza dei tre euro che verseranno i non iscritti. Un sistema di registrazione elettronica renderà impossibile votare più di una volta.
«La nostra area politica è vasta- spiega Valducciabbiamo un elettorato potenziale superiore al 50% che si frastaglia in più liste. Con questa formula è possibile un maggiore coinvolgimento.L’ottica è andare oltre il Pdl e parlare direttamente ai cittadini tanto più in un momento in cui non abbiamo alleati nazionali ». A Frosinone questa scelta sembra aver già portato frutti importanti.Innanzitutto l’entusiasmo. Sono molti i militanti che dicono che questa campagna ha riacceso lo spirito e l’entusiasmo del ’94. Poi la definizione di una rosa chiara di candidati e una attenzione mediatica tutta puntata sulle proposte messe in campo dal Pdl. Senza contare che una consultazione popolare così aperta ha agito come una calamita per i dirigenti politici con un seguito reale sul territorio.
È accaduto così che il vicepresidente provinciale di Fli, Giovanni Palazzi, abbia deciso di partecipare alla corsa. Inevitabili sono scattate le polemiche dentro il partito di Fini, con il deputato Claudio Barbaro che si è subito scagliato contro il compagno di partito. Una querelle chiusa con le dimissioni di Palazzi dal suo incarico e la decisione di partecipare comunque alle primarie. Il test odierno potrebbe dunque rappresentare un laboratorio per la riunificazione del centrodestra. Peraltro tra i candidati c’è anche un ex della Lega come Onofrio Evangelisti.
La contesa mette di fronte l’avvocato Nicola Ottaviani, considerato il favorito, la docente Ombretta Ceccarelli, il
geometra Giovanni Palazzi, l’imprenditore Onofrio Evangelisti e l’ex assessore Ettore Ferrara. L’obiettivo è dichiarato: strappare una percentuale più alta rispetto a quella ottenuta nelle precedenti primarie del Pd.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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