Primo maggio negozi aperti ma Cgil e Cub rovinano la festa

Domenica Primo maggio i negozi potranno restare aperti. Come già anticipato nei giorni scorsi l’assessore alle Attività produttive del Comune, Giovanni Terzi, ha «firmato la richiesta di deroga all’obbligo di chiusura». Secondo Terzi si tratta di un provvedimento «non solo utile ma necessario per la vita della nostra città», tenendo conto dei turisti e degli eventi in agenda per domenica, dalla trasmissione in piazza Duomo della Cerimonia di Beatificazione di Giovanni Paolo II, alla manifestazione per la Festa dei Lavoratori, a «NavigaMI» il salone nautico sul Naviglio grande. «Non è un atto contro qualcuno - ha spiegato - ma a favore del lavoro, per non perdere occasioni utili di crescita per un settore che ha troppo pagato il peso della difficile congiuntura economica». Saranno quindi i negozianti a decidere se tenere aperto o meno. La deroga è concessa a tutti gli esercizi pubblici, mentre i negozi fuori dal centro dovranno decidere se restare aperti il primo maggio o domenica due ottobre.
«Prendiamo atto con soddisfazione che l’assessore ha raccolto le nostre richieste - commenta il segretario generale dell’Unione degli Artigiani Marco Accornero - e concordiamo con lui nella valutazione di una iniziativa tesa a valorizzare Milano, città internazionale che vuole e deve essere viva e ospitale per turisti e cittadini».


Polemiche dal segretario della Cgil Susanna Camusso «viene prima la festa dei lavoratori» e da Cub e Flaica-Uniti-Cub che hanno proclamato lo sciopero generale nazionale di 24 ore del settore commercio e turismo. «Mi rammarico che Cgil persegua ancora oggi una battaglia così stantia e superata» replica Terzi.

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