In centomila sono scesi in piazza per manifestare contro il precariato e «la progressiva perdita generalizzata dei diritti del mondo del lavoro». Hanno sfilato lungo le vie del centro. Giovani e adulti, no global e ragazzi vicini ai centri sociali. Ma ancora una volta la May Day Parade, tradizionale parata del Primo Maggio, si è trasformata - per alcuni - in unoccasione ghiotta per deturpare angoli storici della città. Nellindifferenza - apparente - della folla intenta a far festa.
Gli occhi delle telecamere sparse per la città, e qualche passante, infatti, hanno permesso di individuare, e denunciare, due vandali. Mentre i carabinieri sono già sulle tracce degli altri balordi che, durante la sfilata, hanno lasciato scritte ingiuriose sui muri e le vetrine delle vie attraversate dal corteo. Da corso di Porta Ticinese a via De Amicis, da via Molino delle Armi a corso Europa e via Ponte Vetero. Senza risparmiare monumenti quali Castello Sforzesco - in particolare la Torre del Filarete -, museo Diocesano e Casello daziario di piazza XXIV maggio. I writer hanno completato l«opera» su alcune pensiline del tram: con gli spray colorati hanno scritto «Morte al fascio», «Leghisti infami», «Terrorista è chi sfrutta e sfratta». Solo per citare alcune frasi.
«Una vergogna - tuona il vicesindaco Riccardo De Corato - ma grazie agli impianti di videosorveglianza comunale e alla collaborazione di alcuni cittadini non rimarrà impunita». La denuncia dei carabinieri è già scattata per due uomini, di 24 e 40 anni, accusati di deturpamento e imbrattamento di edificio pubblico. «Per loro, come per altri responsabili che verranno riconosciuti - promette De Corato -, le denunce sono scattate dufficio perché le scritte sono apparse su edifici tutelati da vincoli storico-ambientali».
I danni sono ingenti, per questo il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici ha chiesto al Comune di «disporre a proprie spese unoperazione immediata e prioritaria dellAmsa per la ripulitura, lungo tutto il tragitto della manifestazione e nelle zone circostanti. Da parte loro, i proprietari degli immobili intendono costituirsi parte civile per ottenere un risarcimento del danno».
Da parte sua, lassessore comunale al Decoro urbano Maurizio Cadeo lancia una proposta al nuovo governo: «Un supporto normativo» per punire con pene più severe chi imbratta muri di case e monumenti, e «una norma che preveda che gli organizzatori delle manifestazioni versino una cauzione contro i deturpamenti, sulla falsariga del principio di responsabilità oggettiva delle società di calcio rispetto ai propri tifosi».
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