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Primo sì degli americani al nucleare civile iraniano

L’inedita disponibilità proprio mentre Teheran rompe con i tre mediatori europei

Marta Ottaviani

Gli Stati Uniti hanno accettato ieri, per la prima volta, l'ipotesi di consentire all'Iran di sviluppare un programma nucleare per uso civile, dando il loro appoggio alle proposte presentate a Teheran da Gran Bretagna, Francia e Germania, i tre paesi europei impegnati nei negoziati per risolvere la crisi nucleare iraniana.
Le proposte dell'UE-3 sono dirette ad indurre Teheran a rinunciare ai suoi programmi di arricchimento dell'uranio. Il portavoce del dipartimento di Stato, Tom Casey, ha spiegato che gli Stati Uniti hanno aderito alla posizione UE-3, che comprende l'offerta di aiuto allo sviluppo di un programma per l'energia nucleare, dopo essersi convinti che la proposte contengono sufficienti garanzie per impedire all'Iran di trasformare il progetto civile in uno militare. «Appoggiamo gli sforzi degli europei e le proposte presentate per trovare una soluzione diplomatica al problema e per far sospendere il programma per la produzione di armi nucleari», ha detto Casey.
Ma questa inedita disponibilità americana arriva proprio mentre l’Iran rompe con gli europei e annuncia la propria intenzione di non cedere: riprenderà l’arricchimento dell’uranio nella centrale di Isfahan. Si è infatti concluso con un sonoro tonfo il tentativo di mediazione fra il Teheran e l’Unione Europea, che per martedì ha convocato a Vienna una riunione d’urgenza dell’Organizzazione internazionale per l’energia atomica.
Ieri mattina una missione diplomatica britannica, tedesca e francese aveva consegnato il pacchetto delle proposte varate da Bruxelles al ministero degli Esteri iraniano. Fra le offerte avanzate c’era la collaborazione a lungo termine con la Gran Bretagna, la Francia e la Germania sullo sviluppo civile del programma atomico. L’esecutivo di Teheran avrebbe avuto anche la possibilità di acquistare combustibile nucleare, a patto di abbandonare lo sviluppo di armi atomiche: in pratica lo avrebbe potuto utilizzare per la costruzione e il funzionamento di reattori ad acqua leggera e per la ricerca. Il pacchetto prevedeva anche l’impegno comune alla lotta al terrorismo e la promessa dell’Unione Europea a favorire accordi per la sicurezza dell’area mediorientale. Ma niente.
Non solo l’Iran ha respinto tutte le proposte avanzate. Hossein Mossavian, negoziatore del Paese arabo, le ha anche definite «inaccettabili». «Queste proposte - ha detto - sono una chiara violazione degli accordi con gli europei. E sono una violazione del diritto inalienabile dell’Iran ad arricchire l’uranio». Commentando il pacchetto di offerte europeo, Mossavian ha aggiunto che «le garanzie di cooperazione politica sono molto deboli: le proposte europee parlano di centrali, reattori e combustibili, ma non menzionano l’arricchimento né la conversione dell’uranio».
Il governo di Teheran aveva minacciato la ripresa delle operazioni della conversione dell’uranio a Isfahan lunedì scorso. Il giorno dopo era stata annunciata una tregua di due giorni.

La reazione al pacchetto di proposte di Bruxelles segna una palese volontà di irrigidimento dei rapporti da parte iraniana.

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