Ragazzi che botta! Pazza Inter, d’accordo. Ma pazzesco anche il suo tecnico che si è cercato i guai. Perde la squadra, ma perdono soprattutto le idee di un tecnico dotato di grande autostima. Ieri sera, a Palermo, Gasperini ha fatto cento, ma sono le sconfitte nella carriera d’allenatore. E il Palermo sta diventando la sua bestia nera (l’ultima volta è stato esonerato): fra l’altro non vinceva da sei anni contro i nerazzurri. L’Inter ha fatto splash, caduta nella pozza delle sue ingenuità, di qualche incapacità e di un modo di giocare che non sente suo. La difesa così burrosa è un rischio anche per la Champions. Una partenza così disastrosa (a parte gol e la conferma della bontà di Forlan) forse sarà una medicina più che una malattia. Il Principe è ricomparso, lui ha fatto cento ma sono i suoi gol in Italia, però non ha salvato l’Inter. Inter tradita anche da qualche incertezza di Julio Cesar che aveva giocato una bellissima partita, poi si è fatto di marmo. Sono solo allarmi, come quelli(prevedibili) lanciati dalla difesa. Miccoli può esser un diavolo, ma l’Inter non è un’acqua santa.
Cerchi l’Inter, trovi il Palermo. Meglio le tattiche di un allenatore esordiente che quelle di un tecnico all’esordio, ma con qualche pretenziosità (e presunzione) di troppo. La partita ha messo poco a dimostrarlo, anche se l’Inter se l’è girata dalla parte sua con un pizzico di fortuna e l’atteggiamento da grande squadra, capace di non smarrire mai il filo della sua partita. Palermo brillante e godibile per almeno mezzora, eppoi di nuovo nella ripresa. Julio Cesar ha capito subito che la famosa e famigerata difesa a tre gli avrebbe provocato i sudori freddi: primo dai e vai fra Miccoli e Hernandez ed ecco il tiro che lo ha costretto a lucidare la fama. Ci voleva la freschezza e l’intraprendenza dei palermitani, di Miccoli e Hernandez e Ilicic pronti a infilarsi nei buchi difensivi per spiegare a Gasperini che le sue idee sono abbondantemente da rivedere? Forse si. Ha cominciato subito rimettendo mano a Sneijder: dopo mezzora fuori quello Zarate stile peggior Lazio, anarchico e inconcludente. Non ne ha cavato grandi cose, ma la mossa ci stava. Poi ci sarà da rivedere la difesa: il Palermo è penetrato come nel burro. Zanetti è stato il difensore più attento e rigoroso: a 38 anni. Buona notizia per l’Inter? Mica tanto. Il duo Lucio-Samuel ha annaspato annebbiato dal funambolismo di Miccoli e dell’altalenante Hernandez che, dopo aver sfiorato un gol all’inizio, si è rifatto nel secondo tempo devastante ed esaltante per il Palermo. Talvolta ci si è messo pure Ilicic.
Il gioco d’attacco nerazzurro ha tentato di riscoprire antiche bontà. Forlan sembrava uno che c’è sempre stato e la rete del 4-3 è soltanto la chicca di un giocare da tenore e non da comprimario. Milito si è risvegliato con quel primo gol per caso (sventolona di Stankovic e deviazione d’istinto) e quel rigore pescato dall’ingenuità di Silvestre. Sneijder, cammin facendo, ha rispolverato un po’ del suo gioco qualità (l’assist a Forlan per il gol): non sarà indispensabile, però può essere utile. Gasperini dovrà ripensare a tutto il suo credo. Miccoli glielo ha spiegato in ogni modo: col destro che ha scritto il primo pareggio, con gli inviti a compagni magari un po’ svagati, con la punizione del terzo gol: una meraviglia calcistica, forse agevolata da una stramberia di Julio Cesar che poi si è ripetuto sulla rete finale di Pinilla, uno che ha scoperto Branca e stavolta gli ha presentato il conto per non avergli creduto.
Tutto Palermo, meglio ecco il Palermo che forse non t’aspetti. Ma pure l’Inter a cui non pensavi. Certo, Gasperini aveva fatto intuire le difficoltà, ma qui deve cambiare lui con le sue idee, prima che qualcuno non cambi lui.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.