Campi nomadi e cortei le priorità da affrontare: dei due problemi hanno parlato nel corso del loro primo incontro ufficiale il sindaco Gianni Alemanno e il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. A proposito delle «diversità di vedute» sulla questione rom tra il suo predecessore e il Campidoglio, Pecoraro ha voluto precisare: «Stimo Mosca, lo conosco da molti anni ma io e lui abbiamo caratteri diversi». Quasi a presagire un cambio di passo nel trattare i tanti temi caldi della capitale. Una città dove comunque per il neo prefetto «non ci sono emergenze» anche se, ha annunciato da subito, i primi problemi che affronterà saranno quello dei cortei (anche ieri nel giorno del suo insediamento ben tre attraversavano la capitale), dei nomadi e degli sgomberi. Temi che ha affrontato in un colloquio di 45 minuti a tu per tu con il sindaco Gianni Alemanno. «Un incontro ottimo nel quale abbiamo parlato anche dei tanti alberi caduti oggi» (ieri, ndr), ha poi detto Pecoraro, sottolineando la sua esperienza al comando dei Vigili del Fuoco nel parlare dei danni causati dal forte vento. «Sui Vigili del Fuoco posso dirvi tutto, ma come prefetto datemi ancora un po di giorni per capire». A Palazzo Valentini, in mattinata, un lungo colloquio con il prefetto uscente Carlo Mosca. Intorno alle 14 è stata la volta dellincontro con il sindaco Alemanno, il presidente della Regione, Piero Marrazzo e il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti. In rappresentanza del governo il sottosegretario all Interno, Alfredo Mantovano.
Allincontro ha preso parte anche il prefetto uscente Mosca che, al termine del suo intervento di commiato, è stato salutato con un lungo applauso che lo ha visibilmente commosso. E anche ieri il prefetto-contro nel suo ultimo giorno romano non ha perso occasione per dire: «Ho svolto un ruolo di garante dei diritti civili e sociali, lascio con spirito sereno e grande orgoglio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.