(...) Il punto è uno e uno solo. Abbiamo chiesto di conoscere i redditi dei genovesi, per rendere noti i più significativi (compreso il mio, ovviamente) e ripetere l«operazione trasparenza» fatta da Vincenzo Visco nel 2008, quando mise in rete le dichiarazioni dei redditi di tutti gli italiani.
Vede, caro Marchionni, è facile ricordarsi delle cose positive fatte da Visco, visto che non me ne viene in mente nessunaltra oltre a questa. Ma questa sì: se la stragrande maggioranza degli italiani dichiara meno di 10mila euro lanno; se lapparizione di qualcuno che non firma in farmacia per non pagare il ticket (reddito di 32mila euro lordi familiari, lordi familiari!) è più rara di quella della madonnina di Civitavecchia; se ci sono armatori che risultano essere più poveri di lei e di me; se ci sono vicini di casa con appartamento in città, in campagna, al mare e in montagna e altrettanti Suv, che risultano essere meno abbienti di pensionati che presentano solo il modulo Cud, ci sarà qualcosa che non va? O no? O pensa che vada tutto bene?
Sono daccordissimo sulleccesso di statalismo e di clientelismo in molte zone dItalia e anche sul fatto che, se Genova ha il record di prepensionati in Italia, cè qualcosa che non va. Ma questo non centra assolutamente niente con il dovere di pagare le tasse e, soprattutto, con il dovere della trasparenza nei confronti dei cittadini.
Ma è possibile che, in questo Paese, la privacy venga impunemente violata nelle camere da letto (e, sia ben chiaro, questo prescinde da un giudizio di merito su determinate frequentazioni) e valga solo per i redditi che, invece, per legge, dovrebbero essere pubblici?
È possibile che il mondo sia talmente al contrario che assistiamo a scene degne dello straordinario film Le vite degli altri sui controlli oppressivi nella Ddr da parte della Stasi e poi ci trinceriamo dietro circolari interpretative, commi e cavilli per negare la pubblicità ad atti che dovrebbero essere pubblici?
Ed è possibile che non ci sia indignazione nei confronti di questo?
Vede, caro Marchionni, io credo sia un grosso errore da parte del centrodestra attaccare sempre e comunque i giudici, dire che sono tutti cattivi. È come raccontare, hegelianamente, la notte nera in cui tutte le vacche sono nere.
Ma la legalità vale sempre. Anche quando cè da rispettare la privacy, come sulle camere da letto. E anche quando cè da non rispettarla, come sui redditi.
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