«Ma il problema è capire a che cosa serve»

«È chiaro solo il rischio di creare distorsioni di mercato. Per la presenza del socio pubblico»

da Milano

«Il nuovo fondo F2i? Il problema resta sempre quello: non si è ancora capito che cosa è esattamente». Marco Nicolai, direttore generale di Finlombarda, finanziaria della regione Lombardia, insegna finanza straordinaria all’Università di Brescia ed è specializzato in economia delle infrastrutture.
Che cosa intende?
«Molto semplice: le dichiarazioni arrivate fino ad ora non chiariscono affatto. Il numero uno Vito Gamberale ha detto che F2i non interverrà per finanziare nuove infrastrutture. I rischi sono troppo alti e la remunerazione troppo lontana nel tempo. Ma se non si occuperà del gap infrastrutturale presente in Italia la conclusione è una: il nuovo fondo rischia solo di creare una distorsione del sistema»
E cioè?
«Si è parlato di interesse per le privatizzazioni. Ma con F2i si è solo aggiunto un nuovo fondo ai tanti, tantissimi, già sul mercato pronti a intervenire. E la distorsione dov’è? Che in questo fondo, per la cui presentazione si sono mossi dei ministri, è presente con una quota la Cassa Depositi, di emanazione governativa. Si aggiunge quindi un soggetto a una eventuale gara che non è come gli altri ma che ha stretti rapporti con il regolatore».
I soggetti coinvolti comunque sono tre: c’è la Cassa, ci sono le Fondazioni e le banche.
«Guardi, apprezzo la strategia delle Fondazioni, che hanno delle disponibilità e che riescono a negoziare condizioni interessanti. Apprezzo anche le banche, alla ricerca di alleanze.

Quello che risulta per il momento molto più oscuro sono le intenzioni del governo fino a oggi in carica . Ma alla radice probabilmente c’è qualche cosa d’altro: la mancanza di un disegno strategico coerente per la stessa Cassa depositi. Quel disegno di cui si inizia a parlare in questi giorni.

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