Processo militare per 5 terroristi dell’11 settembre

Saranno processati da una commissione militare i cinque presunti terroristi accusati di aver pianificato gli attacchi dell’11 settembre e attualmente reclusi nel carcere di Guantanamo. Tra loro anche Khalid Sheikh Mohammed, considerato la mente degli attentati alle Torri gemelle e al Pentagono. I militanti dovranno rispondere di terrorismo, cospirazione, omicidio e distruzione di proprietà, e rischiano la pena di morte in caso di condanna. Secondo quanto riferito dal Pentagono, Khalid Mohammed Sheikh, mente della strage e reo confesso, sarà processato insieme agli altri quattro sospetti - Waleed bin Attash, Ramzi Binalshibh, Ali Abd al-Aziz Ali e Mustafa Ahmad al-Hawasawi. L’amministrazione Obama aveva tentato in un primo momento di trasferire i sospetti davanti ad un tribunale civile, salvo poi cambiare idea nell’aprile dello scorso anno. I cinque terroristi sono stati formalmente incriminati a giugno.
E la lotta al terrorismo si fa dura anche in Francia dopo gli attentati di Tolosa e Montauban dove l’integralista islamico Mohamed Merah ha ucciso 7 persone. Una nuova operazione della polizia è scattata ieri mattina in numerose città del Paese: dieci persone sono state arrestate in ambienti islamici radicali, ha riferito una fonte vicina all’inchiesta che ha dato origine al raid delle forze di sicurezza. L’operazione è scattata contro persone sospettate di essersi recate in Afghanistan e Pakistan per partecipare alla jihad.
La polizia è intervenuta, in particolare, nella città di Roubaix, nel nord, e in alcuni quartieri di Marsiglia. Ma altre operazioni sono andate aventi ieri in serata anche nel sud e nel sud-ovest del paese, a Capentras, Valence, Pau e nel Lot-et-Garonne.
L’operazione si è svolta nel quadro di un’inchiesta preliminare della procura antiterrorismo di Parigi, affidata alla Direzione centrale dei servizi segreti interni.

Il raid è scattato a meno di una settimana da quello che ha portato all’arresto di alcuni membri del gruppo salafita Forsane Alizza, il 30 marzo scorso. Secondo quanto si è appreso, però, le inchieste che hanno portato alle due operazioni antiterrorismo non sarebbero legate.

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