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Un processo da record di ascolti in tv

Ascolti e polemiche da record per il delitto del piccolo Samuele Lorenzi, che fin dal primo giorno ha catalizzato l’attenzione di media e spettatori dividendo l’Italia in colpevolisti e innocentisti. Il caso mediatico è entrato anche nella requisitoria del pg Vittorio Corsi, che ha puntato il dito contro quello che ha definito il morbo di Cogne

Un processo da record di ascolti in tv

Torino - Ascolti e polemiche da record per il delitto del piccolo Samuele Lorenzi, che fin dal primo giorno - era il 30 gennaio del 2002 - ha catalizzato l’attenzione di media e spettatori, senza lasciare indifferente il Garante per la privacy più volte intervenuto, e diviso l’Italia in colpevolisti e innocentisti. Il caso mediatico è entrato anche nella requisitoria del pg Vittorio Corsi, che ha puntato il dito contro quello che ha definito il morbo di Cogne, ma solo dopo pochi giorni è riesplosa la polemica sul Porta a Porta nel quale Vespa ha mostrato le due ipotetiche alternative per l’arma del delitto: mestolo in una mano e uno zoccolo-sabot nell’altra. Difficile tenere il conto delle ore dedicate in questi cinque anni al delitto in tv: sempre meno delle pagine dei giornali sul tema, ha replicato alle accuse Bruno Vespa che con Cogne ha segnato un record auditel: 8 milioni 380 mila telespettatori, pari al 36,11%, con punte di oltre 10 milioni in prima serata il Porta a Porta del 14 marzo 2002. Solo le due puntate sull’11 settembre hanno fatto un ascolto simile e meglio è andata solo la rissa tra Mussolini e Katia Belillo.

Nei primi giorni dopo l’omicidio è già scontro tra l’allora presidente dell’Autorità per la privacy Stefano Rodotà e Michele Cucuzza de La vita in diretta, ma nel mirino del garante finiscono anche Porta a Porta e il quotidiano La Repubblica. Rodotà parla di «inutile spettacolarizzazione di una vicenda drammatica». Si avanza più di una volta persino un’ipotesi di fiction che viene smentita, almeno fino a che il caso non sia chiuso. Ma l’interesse degli ascoltatori è innegabile tanto che nei giorni scorsi il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce, pur criticando l’eccesso di informazione sul tema, spiega che non si possono abbandonare ora gli ascoltatori fedeli.

Del resto se Porta a Porta anche in seconda serata sfiora più volte il record parlando di Cogne - tocca il 40,02% di share l’11 marzo del 2002; arriva quasi al 45% il 28 marzo del 2002, la puntata la più seguita di quella stagione - il successo riguarda tutti i altri programmi che ne hanno parlato, dal Maurizio Costanzo show fino a Matrix, a Tv7, allo speciale di Italia Uno Giallo 1, che durante il Festival di Sanremo del 2005 ottiene risultati di tutto rispetto, così come quest’anno Top Secret su Retequattro che il 3 aprile segna il 14,38%. A novembre 2004 nuovo record per Porta a Porta con la Franzoni e il marito: 34,52%. Vespa è premiato dal pubblico ma la vicenda gli costa più di uno scontro polemico, con colleghi come Gad Lerner e con la stessa accusata che punta il dito sia contro Costanzo che il 16 luglio del 2002 dopo averla ospitata fa lo scoop della sua nuova gravidanza, e anche contro Porta a Porta da cui dice di essersi sentita usata.

La famiglia organizza anche un ufficio stampa. Persino Blob dedica uno speciale a quella che chiama «la tragedia mediatica del delitto di Cogne», la notte di Natale 2005. Con l’arrivo sulla scena di Matrix il delitto diventa oggetto di scontro tra Canale 5 e Raiuno. Dopo svariate puntate sul tema il 2 novembre 2006 Porta a Porta ospita Anna Maria Franzoni che parla del suo libro: fa 1 milione 589 mila ascoltatori e il 26.67%. Quest’anno in tutto sono state quattro le puntate di Porta a Porta sul tema: il 23 aprile ancora un confronto con Matrix finisce con una vittoria di Raiuno su la trasmissione di Canale 5: 1 milione 596mila spettatori con il 19.

73%, contro 1 milione 123 con il 13.93%, e tutti e due parlavano del piccolo Samuele

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