Cronache

Processo Scazzi: i giudici si astengono dopo la polemica sul fuori onda

Ieri la diffusione di un fuori onda in cui i giudici si scambiano considerazioni. Udienza rinviata a domani

Processo Scazzi: i giudici si astengono dopo la polemica sul fuori onda

Un fuori onda che ha creato imbarazzo tra i giudici e che rischia di far saltare il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi giunto alle ultime battute. Il colpo di scena è servito.

La presidente della corte d’Assise di Taranto Cesarina Trunfio ed il giudice a latere Fulvia Misserini si sono astenute dal proseguire l’udienza al processo per l’omicidio della 15enne Sarah Scazzi su invito degli avvocati della difesa Franco Coppi e Franco De Jaco. I due magistrati hanno trasmesso gli atti al presidente del tribunale Antonio Morelli che deciderà entro domani.

La richiesta di astensione è stata presentata ieri in aula dai due legali che difendono Sabrina Misseri e Cosima Serrano dopo la diffusione di un video captato poco prima dell’inizio dell’udienza del 19 marzo in cui i due togati si interrogavano con formula dubitativa sulle strategie difensive. La presidente della corte d’Assise ha precisato che non si è trattato dell’espressione di un parere, ma di mere considerazioni.

La conversazione sotto accusa tra il presidente della Corte e il giudice a latere è stata registrata il 19 marzo dai microfoni delle telecamere autorizzate a riprendere in aula. Questa una delle frasi ritenute compromettentì dal collegio difensivo: "Bisogna un pò vedere, no, come imposteranno ...potrebbe essere mors tua vita mea" I giudici si interrogano sulla tattica che può essere adottata dalla difesa di Cosima Serrano. Madre e figlia, insomma, potrebbero decidere di scaricarsi le colpe a vicenda. "Certo vorrei sapere, là, le due posizioni - dice il presidente Trunfio alla collega Misserini - sono collegate". "Quindi bisogna vedere se si sono coordinati, coordinati tra loro e se si daranno l’uno addosso all’altro". La giudice a latere risponde: "Ah, sicuramente"

La Corte si è riservata di decidere sull’istanza avanzata. I giudici potrebbero anche rimettere la decisione alla Corte di Cassazione.

L'odissea continua.

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