La Procura autorizza la sepoltura del trans Brenda

La procura di Roma ha dato il via libera alla sepoltura di Brenda, la trans già testimone del caso Marrazzo morta il 20 novembre scorso a causa di un incendio divampato nel suo monolocale di via Due Ponti, a Roma.
Il funerale sarà celebrato in Brasile, paese di origine di Brenda. I legali della famiglia hanno avviato le procedure per il rimpatrio della salma d’intesa con le autorità diplomatiche e confidando, hanno sottolineato, nel contributo del Comune di Roma per le spese che saranno sostenute. Il nome di Brenda era emerso nelle indagini sul presunto ricatto ideato da quattro carabinieri della compagnia Trionfale contro l’ex presidente della Regione Lazio, sorpreso in compagnia del viado Natali all’inizio di luglio del 2009.
In particolare, la trans risultò essere stata frequentata da Marrazzo e per questo assunse il ruolo di testimone. La sua misteriosa morte ha indotto il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ed il sostituto Rodolfo Sabelli a procedere per omicidio volontario ed ha anche rilanciato l’ipotesi dell’omicidio dietro il decesso di Gianguarino Cafasso, il pusher dei trans.
«Da elementi e circostanze che abbiamo raccolto possiamo dire che Brenda dava sicuramente fastidio a qualcuno». Lo afferma l’avvocato Nicodemo Gentile, uno dei legali della famiglia della trans morta il 20 novembre scorso.
«L’aggressione subita una decina di giorni prima della morte, quando le fu rubato il cellulare - prosegue - ed i tagli sul braccio sinistro dimostrano che c’è stata un’azione violenta nei suoi confronti e che la vicenda culminata nella sua morte è sempre più torbida».


«Non abbiamo ancora dati certi - aggiunge Gentile - i nostri consulenti medico legali stanno lavorando per cercare di datare i tagli. Se non risalgono al giorno della morte sono immediatamente precedenti al 20 novembre».
I risultati degli esami di parte nominati dai legali della famiglia di Brenda saranno consegnati agli inquirenti prossimamente.

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