Paola Setti
Il Terzo Valico si farà. Nel giorno del poi dellanno del mai, ma si farà. Parola del governo Prodi. Che prima presenta un emendamento che annulla la possibilità di finanziare lopera, e anzi dirotta sulla Torino-Milano napoli anche quei pochi (?) soldi già stanziati, 225 milioni di euro per le opere preliminari. Poi però dichiara che cè la volontà politica di realizzarla.
Sta tutto nella risposta che il sottosegretario di Stato per lEconomia Mario Lettieri ha dato ieri alla Camera al deputato ligure dellUdc Vittorio Adolfo: «Per quanto riguarda laffermazione della volontà del Governo di realizzare questopera importante per unarea assai significativa del nostro Paese, confermo lintenzione sia di completarla, sia di trovare le soluzioni di natura finanziaria, nei limiti dei vincoli posti dallattuale legislazione». Di «completarla», come se fosse mai iniziata, vabbè. E di trovare «le soluzioni» per finanziarla, come se, invece, il governo non avesse già chiuso tutte le vie. Ieri Lettieri ha spiegato che al momento cè poco da fare: la Cassa depositi e prestiti, che ha assunto le attività che prima di venire sciolta spettavano alla società Ispa, non può occuparsi della linea Genova-Milano perché il progetto definitivo è stato approvato dal Cipe solo il 29 marzo scorso, e cioè successivamente allentrata in vigore della Finanziaria 2006. Già. Peccato che la Finanziaria 2006 prevedesse che Ispa finanziasse comunque la linea attraverso lemissione di bond, richiamandosi allarticolo 75 della legge 289 del 2002 a voler essere pignoli. E che solo ora questa via non sia più percorribile, e proprio a causa dellemendamento presentato dal governo Prodi, che modifica quella norma, larticolo 75 di cui sopra, ponendo a carico esclusivamente del Tesoro gli oneri delle operazioni di copertura dei finanziamenti, e quindi escludendo la possibilità, per la Cassa depositi e prestiti, di finanziare lopera, con lemissione di bond o per altre strade. Ieri in aula Adolfo nel domandarsi «cosa voglia fare il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, già ministro dei Trasporti» e «quale atteggiamento avranno i deputati di maggioranza liguri, i quali conoscono bene limportanza del progetto», ha sottolineato lurgenza del Terzo Valico: «Nel 2010 Rotterdam e i porti del Nord Europa scaricheranno oltre 100 milioni di container, mentre Genova ne scaricherà 6 milioni: mi domando, allora, come la porta del Mediterraneo possa tenere il passo con il Nord Atlantico», chiedendo che il governo si mobiliti per recuperare investimenti privati, là dove «una cordata della quale fanno parte Cassa di risparmio di Genova e Imperia, Unicredit e Sanpaolo Imi sta studiando il problema». E mentre a Roma, ancora una volta, il governo non si è assunto la responsabilità di dire che no, la volontà politica non cè, anzi, a Genova succedeva di tutto.
Lemendamento con cui il governo vuol togliere dalla Finanziaria 2007 anche i 225 milioni di euro già stanziati non è piaciuto al centrodestra. «È un atto di grave irresponsabilità e di prepotenza - ha tuonato il senatore di An Giorgio Bornacin -. Non vorrei che il Governo di centrosinistra avesse scelto proprio la nostra regione quale vittima sacrificale per compiacere le smanie della componente politica verde. Purtroppo a farne le spese sarà lo sviluppo del porto di Genova e delleconomia ligure in genere che sono solitamente nei pensieri e nei programmi elettorali degli amministratori nostrani salvo poi cadere in un imbarazzante e complice silenzio. Sarà una resa dei conti: nei prossimi giorni vedremo chi difenderà il progetto schierandosi contro la decisione del Governo e chi, invece, chinando il capo dimostrerà di aver fatto in questi anni soltanto demagogia».
In Regione poi, lex governatore Sandro Biasotti, il capogruppo di An Gianni Plinio e Nicola Abbundo dellUdc hanno chiesto e ottenuto che martedì prossimo Burlando riferisca in consiglio regionale, con il capogruppo di Forza Italia Luigi Morgillo a commentare: «Paghiamo lalleanza dellUlivo con la sinistra radicale in vista delle amministrative».
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