da Roma
Quel che colpisce non è tanto il primato di Silvio Berlusconi, da sempre ormai il più ricco tra i politici, ma semmai la povertà (relativa, sintende) di Romano Prodi. Che lex premier nel 2005 abbia avuto un reddito di 28 milioni deuro è quasi un atto dovuto e scontato, anche se per lanno prima ne aveva dichiarati «soltanto» 3 milioni e mezzo. Ma stupefacente è scoprire invece che il premier in carica nel 2005 ha realizzato un reddito di 89.514 euro, quanto cioè un quadro dazienda. E va bene che in quellanno non era nemmeno deputato, ma Prodi ha retto la Commissione Ue, è stato allIri, incarichi e vitalizi non gli mancano. Però questa è la realtà: il premier ha guadagnato molto meno del suo portavoce Silvio Sircana, che per lo stesso anno aveva un imponibile di 254.575 euro.
Ricca come sempre di stranezze e curiosità, la compulsione annuale dei tomi che raccolgono le dichiarazioni dei redditi di senatori, deputati e governanti. Sono le dichiarazioni del 2006 relative allanno precedente, ed essendosi da poco votato, stavolta cè pure la dichiarazione delle spese elettorali. Ci credereste? per la campagna delle politiche, Pier Ferdinando Casini ha speso più di Berlusconi: 34.169 euro contro 33.759. E se il leader di Fi ha sborsato ovviamente tutto di tasca sua, quello dellUdc ha beneficiato di una donazione di 100 mila euro da parte di Diego Della Valle, forse non altrettanto generoso con Clemente Mastella.
Sconvolgente è poi il contrasto in seno al governo di centrosinistra, dove convivono ricchi e poveri e ci son tutti gli elementi per una robusta lotta di classe. Paolo Ferrero, titolare della Solidarietà sociale, soltanto 20.245 euro, essendo allora un semplice funzionario del Prc. Pure Cesare Damiano, ministro del Lavoro, sta basso a 64 mila euro, segno che a un funzionario dei Ds va meglio dei colleghi rifondaroli. Comunque un fossato da Giuliano Amato con 420.792 euro, Luigi Nicolais con 373.571, Tommaso Padoa-Schioppa con 312.728 euro e Mastella con 304.402 euro. Per non dire del viceministro Roberto Pinza a quota 938.545 e ancor più del sottosegretario Massimo Tononi con un imponibile di un milione 193 mila 778 euro. Alla faccia del collega Pietro Colonnella, sotto la fascia della miseria nera con un imponibile di 1.983 euro.
Ma al di là dei picchi di miseria e nobiltà - a proposito, le più ricche tra le deputate sono la ministra Linda Lanzillotta con 312.638 euro e Daniela Santanchè con 269.559 - volete sapere quanto ha guadagnato mediamente un politico nel 2005? Per tutti quelli con un seggio in Parlamento quellanno, delluno e dellaltro polo e senza altre attività più o meno consolidate, il ventaglio medio e «normale» dellimponibile oscilla tra i 130 mila e i 200 mila euro. Decisamente al di sopra della media nazionale dei cittadini comuni insomma. E con un incremento rispetto allanno precedente ben superiore al tasso di inflazione programmata.
I parlamentari più poveri? Il rifondarolo Francesco Caruso sè dichiarato «nullatenente», la senatrice Olimpia Vano non ha «prodotto reddito» come il leghista Alberto Filippi, Francesco Bruno 976 euro, la forzista Paola Pelino, fabbricante di confetti, un imponibile di 6.818 euro. Tra Camera e Senato ce ne sono una decina, sotto la soglia della povertà nel 2005. Poco male, risaliranno a 130 mila anchessi questanno.
E per finire, i beni.
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