Milano - La produzione industriale a luglio è diminuita dello 0,6% rispetto a luglio dello scorso anno e dell’1,1% rispetto al mese di giugno. Lo comunica l’Istat, precisando che l’indice della produzione corretto per giorni lavorativi ha registrato un calo tendenziale del 3,2% (luglio ha avuto un giorno lavorativo in più, 23 giorni contro i 22 di luglio 2007). La produzione tra gennaio e luglio 2008 è diminuita invece dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del 2007 (dato corretto -1,6%).
Per quanto riguarda i raggruppamenti principali di industrie, gli indici della produzione industriale corretti per i giorni lavorativi hanno registrato tutti variazioni negative su base annua: -3,9% per i beni intermedi, -3,3% per i beni strumentali, -2,9% per l’energia e -2,3% per i beni di consumo (-2,4% per i beni non durevoli e -2% per i beni durevoli). Variazioni negative anche a livello congiunturale: -2,7% per i beni di consumo (-2,8% per i beni non durevoli e -1,8% per quelli durevoli), -1,2% per i beni intermedi, -1% per l’energia e -0,6% per i beni strumentali.
Tutti i settori A livello di settori di attività economica, l’indice corretto per giorni lavorativi ha segnato variazioni tendenziali positive solo per il settore alimentari, bevande e tabacco (+0,1%). Le diminuzioni più marcate hanno riguardato i settori delle raffinerie di petrolio (-12,5%), delle pelli e calzature (-12,3%), dei minerali non metalliferi (-7,6%) e del legno e prodotti in legno (-7,6%).
A livello congiunturale hanno segnato variazioni positive solo l’estrazione dei minerali (+1,6%) e, nelle attività manifatturiere, la produzione di macchine e apparecchi meccanici (+0,1%), mentre le diminuzioni più marcate hanno interessato le industrie tessili e dell’abbigliamento (-4,6%) e le raffinerie di petrolio (-3,6%). Dati peggiori delle attese Marco Valli (Unicredit Mib): "Le statistiche sono peggiori delle attese, tanto più che il dato congiunturale di giugno è stato rivisto al ribasso. Si tratta insomma di un ingresso nel terzo trimestre molto più debole del previsto. Va ricordato tuttavia che luglio e agosto sono mesi dall’altissima volatilità per effetti di calendario. In ogni caso questi dati sono più coerenti con una crescita negativa del Pil del terzo trimestre che con le nostre attuali stime di crescita zero. Se agosto non registrerà un rimbalzo significativo, dovremo rivedere le nostre attese in negativo, visto che in queste condizioni un terzo trimestre con crescita zero appare ottimistico. Al momento, data la specificità di questi mesi estivi, preferiamo aspettare. Dallo spaccato emerge un calo di tutti i capitoli, in particolare i beni di consumo, questo segnale è coerente con il trend di una contrazione dei consumi".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.