Il prof «carogna» Giorgio Faletti: «Io, primo della classe secchione»

In vetta al boxoffice con il suo film, ai vertici delle classifiche di vendita dei libri e prima ancora Drive in... «Sì, sono uno che studia per fare bene, ma dopo passa il compito al compagno»

Il prof «carogna» Giorgio Faletti: «Io, primo della classe secchione»

Massimiliano Lussana

La notizia è che il professore più carogna della storia dell’umanità, il Giorgio Faletti protagonista di Notte prima degli esami - film-evento della collezione cinematografica inverno-primavera - nella sua vita è sempre stato il primo della classe. Ottenendo successi qualsiasi cosa abbia fatto.
Faletti, come ci si sente nei panni del secchione? A volte, chi ha troppo successo suscita invidie, antipatie o gelosie.
«È vero, sarò pure un primo della classe secchione, ma sono di quelli che, appena può, passa il compito al vicino di banco e aiuta gli altri. Non credo di suscitare invidie. E anch’io non sono invidioso, tranne che della bravura degli altri».
Facciamo la lista delle materie. Televisione: lei ha preso il massimo dei voti con Drive in che, all’epoca, era il programma più visto.
«Eppure, nacque come programma di nicchia. Poi, diventò popolare in un secondo tempo. Sono orgoglioso di essere stato uno dei protagonisti di punta di quella squadra perché portammo in televisione un nuovo tipo di comicità. E l’idea di avere in qualche modo cambiato le regole della grammatica televisiva, mi riempie di gioia».
Ora passiamo all’ora di musica. Signor tenente fu un pugno nel ventre molle di Sanremo, arrivò seconda al Festival, vinse il premio della critica e raggiunse i primi posti della hit parade.
«Ma non il primo. Anche se quello fu l’ultimo anno in cui la compilation del Festival raggiunse risultati stratosferici, vendendo qualcosa come 450mila copie. La mia soddisfazione, anche in questo caso, è quella di aver portato una canzone talmente fuori dagli schemi da aver aperto la strada a qualcosa di completamente diverso».
Quindi i Sanremo di oggi sono colpa sua?
«Credo solo di aver aperto una porta, di aver fatto da rompighiaccio».
Faletti lei è secchione e se ne vanta!
«Sono solo felice di aver cambiato un po’ le regole nei vari settori a cui ho avuto la fortuna di avvicinarmi. Non sa quanto è gratificante, molto più del successo in quanto tale. È una sensazione bellissima».
Ora non vorrà venire a dirmi che lei ha inventato anche il giallo e il noir solo perché ha venduto tre milioni di copie di Io uccido e già due di Niente di vero tranne gli occhi, che - se possibile - è ancora più bello e non sembra destinato a fermarsi lì?
«Certo che no. Però, a volte, il successo ha dei meccanismi imperscrutabili e, anche quando è casuale, fa piacere finirci in mezzo. Con i miei romanzi credo di aver azzeccato un linguaggio nuovo che li ha fatti uscire dagli scaffali della letteratura di genere dove erano relegati, per finire sul bancone centrale della libreria».
E il film? Il cinema l’ha inventato lei o i fratelli Lumière? Perché ha accettato proprio Notte prima degli esami, dopo aver rifiutato tanti titoli che le avevano proposto in passato?
«Perché mi piaceva il copione e perché c’era la possibilità di lavorare sul mio personaggio. E credo che una chiave del successo sia il clima rilassato, sereno e felice che c’era sul set».
Pensi che il film è piaciuto così tanto a Fiorello che, ogni giorno, gli fa spot gratuiti a Viva Radiodue e in teatro.


«Mi fanno doppiamente piacere perché sono complimenti sinceri. Fiore mi ha addirittura chiamato all’uscita del cinema, ringraziandomi, anche da parte di sua moglie. Non vedo l’ora di ricambiare».
Scusi, Faletti, lei le azzecca tutte. Mi dà mica la schedina per domenica?

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