Cultura e Spettacoli

Il prof, il ministro e gli hamburger

Dall’investitura subito contestata del manager Mario Resca a direttore generale per la Valorizzazione dei musei, alla lite fra il ministro Sandro Bondi (foto a destra) con il presidente del Consiglio superiore dei beni culturali Salvatore Settis (foto qui sotto) poi dimissionario, ecco la cronologia delle vicende che hanno scosso i vertici del ministero.
La nomina del manager Resca
Il 15 novembre 2008 il ministro per i Beni culturali annuncia la decisione di nominare Resca, ex presidente di McDonald’s Italia, supermanager della nuova struttura che si occuperà della gestione e sviluppo dei musei.
L’ira di Settis
Passano pochi giorni e scoppia la polemica tra Bondi e Settis che contesta la decisione del ministro: «Dirigere una fabbrica importante o i musei italiani non sono la stessa cosa... Occorre creare anticorpi al concetto di cultura come intrattenimento».
La quiete prima della tempesta
Il 5 dicembre 2008 si apre uno spiraglio di pace. Il ministro Bondi elabora un testo differente di riforma del ministero che sottopone al Consiglio superiore dei Beni culturali. I consiglieri, Settis incluso, votano in maggioranza il nuovo testo. La modifica comporta che Resca si occuperà della valorizzazione dei beni culturali ma senza sconfinare nel territorio della tutela, mentre nella prima stesura Resca avrebbe avuto competenza diretta anche sulla politica dei prestiti dei beni.
Settis torna all’attacco
Il 19 febbraio scorso Settis rilascia un’intervista al settimanale l’Espresso in cui torna a criticare la politica del suo ministero: «Non si tratta di ostilità personale, né metto in dubbio le capacità del manager. La nomina del dottor Resca non c’è ancora, perché non c’è la carica. Prima di fare il vescovo si faccia la diocesi. Confermo, e con me l’intero Consiglio, che una nuova direzione siffatta va affidata a una personalità con competenze specifiche nel management culturale».
Bondi replica sul «Giornale»
Il ministro Sandro Bondi replica a Settis sulle colonne del Giornale il 23 febbraio scorso: «Il professor Salvatore Settis \ mostra ancora una volta di prediligere la denuncia a mezzo stampa anziché il sobrio operare a servizio delle istituzioni. \ Stupisce veder cadere nella rete del sensazionalismo mediatico uno studioso tanto autorevole e stimato da esser stato più volte riconfermato a capo del massimo organo consultivo del ministero».
Le dimissioni di Settis
Due giorni dopo Settis annuncia le dimissioni dalla presidenza dell’organismo ministeriale in polemica con Bondi. Lo seguono altri consiglieri come Andrea Emiliani, Cesare De Seta, Andreina Ricci e Mariella Guercio. Seguiranno anche Cesare De Seta e l’economista Walter Santagata.
Arriva Carandini
Sempre il 25 febbraio viene ufficializzata la nomina di Andrea Carandini, docente di Archeologia classica a «La Sapienza» di Roma, al posto lasciato vacante da Settis. «Abbiamo posizioni diverse sulla gestione dei beni culturali che non possono essere scomunicate a priori» dice Carandini.

E l’ex ministro del Pd solidarizza con Settis e chiede un incontro urgente con Carandini.

Commenti