Prof sempre più vecchi, aule sempre più vuote

RomaImmatricolazioni in calo. Tra gli iscritti soltanto uno su tre si laurea e il 40 per cento è fuori corso. Professori sempre più anziani. Carenza di docenti nei settori scientifici. La fotografia dell’Università italiana scattata nel rapporto del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario (Cnvsu) conferma la necessità di radicali cambiamenti nel sistema. L’Università infatti attrae sempre di meno i giovani diplomati. Non soltanto calano le nuove iscrizioni che sono scese al 47,7 per cento, in crollo verticale dal 74,5 del 2002. Dalle 338.000 matricole del 2003 alle 293.179 del 2009. In particolare calano le iscrizioni nei territori dove sono maggiori le opportunità di lavoro. I diplomati con i voti più alti scelgono gli Atenei privati: la Luiss (68,1) e il Campus Biomedico (52,6) di Roma; la Bocconi (58) e il San Raffaele (52,5) di Milano.
Tra i dati che destano le maggiori preoccupazioni quelli che riguardano l’uscita dei docenti per raggiunti limiti di età. Entro il 2015 andrà in pensione il 32 per cento dei professori ordinari della aree delle Scienze Fisiche e di Ingegneria Civile e Architettura. E non è stata fatta nessuna programmazione che tenesse conto del fabbisogno di docenti in determinate aree, come spiega il presidente del Cnvsu, Luigi Biggeri.
Soltanto uno studente su tre si laurea e già al secondo anno il 17 per cento abbandona.

Sugli iscritti i laureati sono il 32,8 per cento contro una media Ocse del 38. Gli atenei italiani continuano a non essere presenti fra le prime cento università nella classifica mondiale. Bisogna scendere al numero 176 per trovare Bologna e al 190 per l’Università La Sapienza di Roma.

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