Ogni tanto escono delle articolesse che lasciano attoniti: il problema è che siccome le hanno scritte dei professoroni ti passa la voglia di avventurarti in repliche. Questa volta però non ce la faccio, perché l'economista Domenico Siniscalco, sulla Stampa di ieri, ha fatto un'analisi che ogni persona informata avrebbe trovato vecchia già dieci anni fa. Il professore informa che sta emergendo una classe media globale e ci rivela che la classe media, in Paesi come il nostro, rischia di patire la globalizzazione e nondimeno le nuove classi medie dei Paesi emergenti: «Per questo, a mio parere, è più utile parlare di due classi medie».
Davvero? Peccato che da Bye Bye middle class di Rudi Dornbusch (1997) sino a La fine del ceto medio di Massimo Gaggi (Einaudi 2006) è da circa dieci anni che le analisi spiegano giusto questo: sopravviveranno solo tre società post-classe media (mobilità americana, welfare scandinavo, elitismo asiatico) e anche in Italia del resto si assiste da tempo a una divaricazione: un ceto medio declassato e un altro che invece sta benone, vedasi Le nuove disuguaglianze in Italia del sociologo Costanzo Ranci, il Mulino 2002. In alternativa, professore, ogni tanto dia unocchiata ai giornali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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