Li vedevo l’uno accanto all’altra, il professor Monti e Fornero (guai a dirle la Fornero, s’indigna) e mi dicevo; ma io, questi, me li ricordo da bambino. Poi mi è venuto un lampo: ma certo, la Signorina Lina e la Signorina Gina, insegnavano catechismo e tabelline. Monti ha la stessa permanente della Signorina Lina, capelli bianchi e un po’ radi, messa in piega leggermente vaporosa, lo stesso modo flemmatico di parlare e di guardare sotto le stesse lenti e di sciorinare numeri e mantra di preghiera. Così la Signorina Gina, più severa ma più incline al pianto, portata a esigere dai bambini rinunce e fioretti e a soffrire per le punizioni che lei stessa infliggeva loro. Chi lo doveva dire, alla Signorina Lina, che sarebbe diventata presidente del Consiglio... E la Signorina Gina, al ministero del Lavoro? Beh, di lei ho cominciato a dubitare che fosse proprio la Signorina Gina da quel che è successo l’altro giorno. La Fornero per acquisire benemerenze agli occhi delle donne, ha scritto - e non so a che titolo - una lettera al sindaco di Roma Alemanno censurando la giunta capitolina perché ha poche donne-assessori. Lì ho capito che la Fornero non poteva essere la Signorina Gina: se al Comune le donne assessore sono 2 su 12, al governo, dove c’è lei a bacchettare il Comune, ci sono 3 donne ministro su 18.
A conoscere le frazioni, le proporzioni, come i bimbi delle primarie, si evince che il rapporto è uguale: una su sei. No, un errore così la Maestra Gina, non l’avrebbe mai fatto. Vi fidate di professori che sbagliano le tabelline?Professori, ripassatevi le tabelline
Li vedevo l’uno accanto all’altra, il professor Monti e Fornero (guai a dirle la Fornero, s’indigna) e mi dicevo; ma io, questi, me li ricordo da bambino
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