«Profughi, Maroni non ha cavato un ragno dal buco»

È arrivato il giorno della verità. Oggi il governo dovrebbe comunicare alle regioni i numeri, i luoghi e i tempi dell’accoglienza dei profughi. E si saprà qualcosa di più preciso anche sull’ipotesi di una tendopoli in lombardia. Per ora si rincorrono solo voci, tante delle quali gonfiate ma poi smentite dalle fonti ufficiali. Al momento tra le più quotate, per un possibile accampamento, c’è un’area vicino all’aeroporto di Montichiari, nel Bresciano. Esclusa invece l’ipotesi di Lonate Pozzolo, vicino allo scalo di Malpensa («la nuova Lampedusa»).
In attesa delle decisioni, montano le polemiche sul rischio di infiltrazioni dei clandestini tra i libici in fuga dalla guerra. A lanciare il sasso è il vicesindaco Riccardo De Corato: «Se Milano non sarà invasa da clandestini, lo si dovrà all’intervento diretto, a Tunisi, del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e alle sue straordinarie capacità. Maroni a Tunisi ci era andato più di una settimana fa, ma non era riuscito a cavare un ragno dal buco. E di fronte all’emergenza sbarchi manco era riuscito a trattenere i migranti dietro a una rete. Bucata o saltata all’occorrenza». L’accusa viene immediatamente rimbalzata dalla Lega, che va oltre la questione profughi e porta il discorso sulle elezioni comunali. «Dopo le dichiarazioni del vicesindaco De Corato - sbotta Davide Boni, presidente del Consiglio regionale lombardo - sull’operato del ministro Maroni, sono sempre più convinto che a Milano il prossimo vicesindaco debba essere un leghista». E la risposta ha tutt’altro che l’aria di una butade ma suona più come la rivendicazione della poltrona su cui il Carroccio ha messo gli occhi da tempo.
Sulla questione clandestini, Boni, sprona a stare tranquilli: «I clandestini saranno rimpatriati e gli sbarchi dalla Tunisia saranno bloccati: oggi Maroni sarà nuovamente a Tunisi per concludere l’accordo a dimostrazione che la Lega Nord tiene fede alle promesse garantendo la tolleranza zero nei confronti dell’immigrazione clandestina e maggiore sicurezza a tutti i cittadini».
Cauto ma ottimista il presidente lombardo Roberto Formigoni: «Confidiamo che le autorità tunisine rispettino i patti e aiutino l’Italia a liberare le proprie città da questa invasione di immigrati che sono del tutto irregolari».
«Gli immigrati - aggiunge il presidente Formigoni - vanno stabiliti annualmente attraverso quote, lo fanno tutti i Paesi europei, se poi arriva un afflusso straordinario di 20mila, persone come sta accadendo, è chiaro che questo crea notevole disagio».


Oggi al tavolo al Viminale sarà presente l’assessore lombardo alla Protezione civile Romano la Russa che, si spera, tornerà a Milano con in mano l’elenco dei siti in cui verranno ospitati i profughi. Si prevede che sarà accesa la discussione sui criteri di distribuzione degli immigrati, regione per regione.

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