da Milano
Nei prossimi tre anni Unicredit avrà un solo obiettivo: sviluppare la recente acquisizione di Hvb in modo da consegnare agli azionisti i risultati promessi. Una lunga pausa, insomma, imposta alla politica delle acquisizioni che Alessando Profumo, amministratore delegato dellistituto milanese, ha messo ieri nero su bianco nel corso di un incontro con la stampa estera. «Nei prossimi tre anni - ha annunciato Profumo - avremo in testa 56 centesimi di euro di utile netto per azione». Definito il traguardo, si tratta ora di trovare il percorso giusto per poterlo tagliare. La strada passa forzatamente attraverso Hvb, la banca tedesca su cui Unicredit ha messo le mani con unoperazione da 19,2 milioni di euro destinata a creare il principale gruppo bancario dellEuropa centro-orientale, forte di un patrimonio di 11 milioni di clienti. Lipotesi che uneventuale controfferta possa sfilare loggetto del desiderio sotto gli occhi di Unicredit, non sembra turbare Profumo: «UnOpa ostile, contro due strutture che stanno lavorando assieme, può essere pericolosa sotto il profilo della generazione di valore». Lad di Piazza Cordusio è inoltre convinto di «non trovare scheletri nellarmadio» della banca tedesca. Unicredit si fa così da parte nella privatizzazione della Banca commerciale romena, definita comunque da Profumo «una buona possibilità». Solo fra tre anni, Unicredit valuterà «le opportunità di crescita in tutti i Paesi in cui è presente. In alcuni siamo già abbastanza grandi, in altri possiamo crescere». Profumo sente di aver fatto ciò che andava fatto. E forse anche per questo riserva una battuta un po velenosa al SanPaolo e a Capitalia, rispettivamente alle prese con un processo di ristrutturazione e con un piano industriale: «Forse cercano di rispondere a ciò che noi abbiamo già fatto».
Oltre a smentire lipotesi di una sua futura candidatura a sindaco di Milano («Avete una certezza: state parlando con un bancario»), Profumo ha infine sottolineato che sul convertendo Fiat «deve prendere una decisione il cda».