Progetto per progetto ecco dove finiscono tutti i soldi dell’Expo

Un incontro riservato, ieri, al Pirellone tra il governatore Roberto Formigoni e il sindaco Letizia Moratti. Segreta l’agenda, anche se la presenza dell’assessore allo Sviluppo del territorio del Comune Carlo Masseroli e quelli al Bilancio Giacomo Beretta per Palazzo Marino e Romano Colozzi per la Regione, tracciano chiaramente i punti all’ordine del giorno. Come la questione delle aree di Rho-Pero su cui sorgerà il sito espositivo, di proprietà dei Cabassi e della Fiera. Con il dubbio se rispettare l’accordo che prevede il comodato d’uso o procedere all’acquisto, alla valorizzazione e all’eventuale vendita a manifestazione finita per rientrare degli investimenti.
Sul tavolo c’è anche il progetto di trasferimento dell’Ortomercato nelle aree Expo. «La discussione - ha spiegato Masseroli ieri in commissione - non può che avvenire attorno al 2014. Altrimenti ci prendiamo in giro. Expo sarà una grande opportunità se sarà pienamente sfruttata. Tanto più funzionerà Expo tanto più la città ne avrà giovamento. Per questo non ha senso porre vincoli oggi. Io sono disponibile a rischiare qualche certezza oggi se mettere vincoli riduce eventuali potenzialità per il dopo Expo».
Fitto, invece, il colloquio al Pirellone durante l’incontro Formigoni-Moratti tra i due responsabili del Bilancio Beretta e Colozzi che sul tavolo si trovano il dossier Expo e lo spinoso capitolo dei finanziamenti chiesti dalla società, guidata dall’amministratore delegato Lucio Stanca, per arrivare con tutte le carte in regola al 30 aprile. Giorno in cui sarà ufficialmente presentata la richiesta di registrazione al Bie, l’organismo internazionale con sede a Parigi che sovrintende all’organizzazione e alla gestione dell’evento.
I miliardi per i soci (Regione, Provincia, Comune e Camera di commercio, perché il governo ha già fatto la sua parte) sono davvero tanti. Soprattutto in tempi di bilanci ridotti al lumicino dalle Finanziarie. Il conto, presentato da Expo spa e a cui vanno aggiunte le quote per il Tavolo Lombardia incaricato delle infrastrutture, arriva a quasi 900 milioni. Da dividere in quattro, a seconda delle percentuali possedute nella società. E che comprende la necessità di ripianare i deficit 2008 e 2009 di Expo spa, i 638 milioni chiesti agli enti locali per la costruzione del sito espositivo e la realizzazione dell’evento. Oltre ai 163,3 milioni da versare al Tavolo Lombardia per strade, metropolitane e parcheggi.
Tanti soldi. A fronte, però, di un progetto di grande impatto. E che, come ripete Stanca, sarà uno straordinario veicolo di promozione per Milano, ma soprattutto per l’intero sistema Italia. Che per quattro anni girerà il mondo grazie al «road show» preparatorio al 2015. A partire dalla presenza di uno stand apposito dal prossimo primo maggio all’Expo di Shanghai. L’ultima universale prima dell’appuntamento del 2015.
Tutti progetti che cominciano a prendere corpo. E che fanno lievitare i costi della società Expo a 2.068 milioni di euro. Dei quali 687 in capo agli enti locali. Che contribuiranno alla realizzazione del sito espositivo (190 milioni), alla Via d’acqua (264) e alla Via di terra (165), alle opere di energia sostenibile (58) e alle opere ricettive (10).

Nessun contributo, invece, per il villaggio residenziale Expo a cui provvederanno il governo con 10 milioni e i privati con 80. A carico dei privati anche «opere tecnologiche» per 60 milioni di euro. E proprio sull’aiuto dei privati conta Stanca per tentare di ridurre il conto salato presentato agli enti locali.

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