«Programmi dell’ex prefetto? I soliti slogan anti Berlusconi»

De Corato: «Le sue dichiarazioni alla stampa estera sono solo una serie di concetti vaghi»

«Il candidato sindaco dell'Unione Bruno Ferrante durante l'incontro con la stampa estera non ha parlato di programmi e contenuti, ma ha lanciato solo i soliti slogan ripetuti continuamente dalla sinistra contro Berlusconi». Il vicesindaco Riccardo De Corato non fa sconti e risponde per le rime all’ex prefetto che ieri con i giornalisti stranieri non ha perso occasione per fare un po’ di demagogia dimenticandosi ancora una volta che, fino a poco tempo fa, del governo che così cattiva prova avrebbe dato in questi anni è stato a pieno titolo il rappresentante provinciale. «Nel suo discorso invece di divulgare programmi concreti per la città - continua De Corato - si è limitato a usare parole e concetti vaghi. Ma mi chiedo e soprattutto se lo chiedono i milanesi qual è l'idea di città che ha l'ex Prefetto? Ha infatti parlato in termini generici di “vocazione internazionale” o di “coesione sociale” senza dare nessun contenuto concreto di come realizzarle». «Milano ha bisogno di programmi concreti - continua De Corato - come i 100 progetti che sono stati già espressi dal candidato sindaco del centrodestra Letizia Moratti che in questi giorni lancerà anche delle nuove proposte che riguardano detrazioni e riduzioni delle imposte e delle tasse comunali. Vedremo - conclude il vicesindaco - se il candidato sindaco del centro sinistra avrà altrettanta sensibilità sulla questione delle tasse comunali».


Ieri l’ex prefetto ha annunciato ai corrispondenti stranieri tra cui quelli di New York Times, Newsweek, Financial Times e Handelsbatt che «la battaglia del centrosinistra ora si sposta a Milano, dove vincere significa inviare un segnale forte di discontinuità netta con il passato. Dopo la vittoria, sia pur di misura, di Romano Prodi alle elezioni politiche, serve un segnale forte e importante nei confronti del vecchio berlusconismo proprio dalla città dove è nato Berlusconi».

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