Pronte le privatizzazioni per avere più case popolari

In vendita edifici in Cesariano e Cicco Simonetta

Giannino della Frattina

La maggioranza emenda se stessa, ma c’è il via libera alla vendita delle case del Comune di via Cicco Simonetta e via Cesariano. Qualche problema in più per il centralissimo plesso di piazzale Dateo. Cessioni da fare al più presto per incassare i soldi necessari al restauro e all’acquisto di altre case popolari. In periferia, meno costose e dunque in numero maggiore. Una strategia, quella adottata dalla giunta Albertini, che dovrebbe potrebbe portare un po’ di sollievo alle troppe famiglie in lista di attesa per un alloggio. «Volevamo chiarezza - spiega il capodelegazione di Forza Italia Bruno Simini -, soprattutto sulla destinazione dei ricavi. E chiarezza c’è stata. Ora possiamo mantenere l’impegno di trasformare alloggi inutilizzati in case da mettere immediatamente a disposizione di chi ne ha bisogno». «Un’operazione - aggiunge il capogruppo FI Manfredi Palmeri - che ci consente, con la vendita, di moltiplicare per cinque il patrimonio di abitazioni da destinare alle categorie disagiate che più ne hanno bisogno».
Clima molto più disteso, dunque, ieri dopo il comitato di presidenza convocato dal sindaco Gabriele Albertini per mettere a punto le delibere che affronteranno il consiglio nelle sedute di lunedì e giovedì. D’accordo tutta la Casa delle libertà. Accanto alla richiesta di vendita sarà stilato l’elenco degli immobili da acquistare e di quelli da restaurare. Lista che sarà aggiunta al testo, naufragato lunedì, grazie a una serie di emendamenti presentati dalla stessa maggioranza. «Abbiamo definitivamente abbandonato - spiega il professor Mario Talamona, assessore al Bilancio - l’ipotesi della cartolarizzazione. Vendiamo direttamente i tre stabili e ne acquistiamo e ristrutturiamo altri già in nostro possesso. La valorizzazione del patrimonio esistente è una priorità per il Comune». Pronta, dunque, la delibera di vendita dei 35 appartamenti di via Cesariano e dei 15 di via Cicco Simonetta, finiti di ristrutturare un anno fa e ancora vuoti.
Chiarito, come spiega Stefano Di Martino, l’equivoco sull’acquisto in via Eritrea. «Avevo ragione io - precisa il capogruppo di Alleanza nazionale -. Quegli immobili erano già stati acquistati con altri fondi. Useremo quei soldi in altro modo. E poi, per Piazzale Dateo, ricordo che l’Aler lo scorso 21 settembre ha sollecitato il Comune a vendere per acquistare nuove case». Due gli stabili già pronti, in via Pompeo Leoni e in via Rubattino. «In totale - spiega il vicesindaco Riccardo De Corato - sono 123 alloggi da acquistare con i 70 milioni di euro che incasseremo dalla vendita di piazzale Dateo. Spero che la Lega rispetti gli accordi e ci consenta di rispettare i tempi necessari alla realizzazione dell’operazione. Ricordiamo che i patti al tempo del rientro del Carroccio in giunta erano chiari e che, soprattutto, la gente di quelle case ha bisogno».
Frena la Lega. «Bene le vendite di Cicco Simonetta e Cesariano. Nonostante gli strepiti del centrosinistra un’operazione da 18 milioni di euro con cui si potranno riqualificare centinaia di appartamenti. Su Dateo vorremmo qualche garanzia in più.

Per esempio che le case acquistate andranno a bisognosi e, soprattutto, ai milanesi. Credo saremo tutti d’accordo ad assegnarli a ultra sessantacinquenni e famiglie con un portatore di handicap. Categorie meno “affollate” di extracomunitari».

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