«Pronti ad accogliere i rifiuti Non c’è nessun dietrofront»

«Rifiutiamoli» proponevano in campagna elettorale i manifesti fatti stampare dalla Lega. E adesso la base del Carroccio fa fatica ad adeguarsi a quello che viene recepito come un dietrofront, sia pure ordinato da Umberto Bossi. Così il Senatùr e i suoi sono in attesa di garanzie sul federalismo e su Malpensa, per poter spiegare agli elettori in cambio di che cosa hanno ingoiato il rospo. Ma Roberto Formigoni conferma che resterà coerente con la posizione assunta venerdì scorso nei colloqui con il sottosegretario all’emergenza campana, Guido Bertolaso, a prescindere dai mal di pancia lumbard. «Non cambiamo idea. Siamo pronti ad accogliere anche subito le seimila tonnellate che abbiamo promesso di smaltire. Abbiamo posto al governo delle condizioni e il governo si è impegnato a rispettarle. Questo ci basta» dice il governatore.
Le condizioni sono state discusse venerdì scorso in una lunga riunione di giunta e poi sottoposte a Bertolaso, che ha assicurato che saranno rispettate. Sono quattro: che i rifiuti siano pretrattati e quindi pronti per i termovalorizzatori, che le condizioni sanitarie siano adeguate, che ci siano garanzie economiche per gli operatori e soprattutto che sia «l’ultima volta», come ha ripetuto più volte Formigoni. Nel testo discusso in giunta, invece, non si fa mai cenno al consenso di tutte le Regioni (su cui invece insiste tanto la Lega) e quindi Formigoni non ritiene che sia necessario per accogliere i camion di spazzatura in arrivo dalla Campania. Insomma, il governatore considera chiusa la fase del dibattito in maggioranza ed è deciso ad andare avanti come stabilito. Da venerdì scorso, però, non è più arrivata alcuna richiesta dal governo. E la Regione è in attesa che il ministro Raffaele Fitto convochi la Conferenza Stato-Regioni.
Davide Boni, capodelegazione leghista in giunta, insiste sull’unanimità: «Serve l’accordo di tutte le Regioni, altrimenti la Lombardia non si becca un tubo». L’assessore alla Sanità, il leghista Luciano Bresciani, rimanda appunto alla Conferenza ma è possibilista: «Se è un atto di solidarietà unico, va bene. L’importante è che la Campania ci dia garanzie con un piano per l’autosufficienza. Poi vogliamo essere sicuri che i rifiuti siano a norma, quindi sanitariamente sicuri. Per questo sono necessari controlli alla partenza». L’Amsa, da cui dipende il termovalorizzatore di Silla due candidato a incenerire la spazzatura campana, assicura che saranno i loro mezzi ad andare in Campania a prelevare i rifiuti. In queste situazioni, infatti, è la regola che sia l’impianto di smaltimento a incaricarsi anche del trasporto.


Non abbandona l’ottimismo Massimo Buscemi, capodelegazione azzurro e responsabile dei Servizi di pubblica utilità, che ricorda come non siano molte le Regioni in grado di accogliere i rifiuti: «Oltre alla Lombardia, ad averne le possibilità tecniche sono Piemonte, Veneto e Emilia Romagna». Ma l’elemento più importante è che accetti il Veneto e sembra che anche lì una soluzione sia in arrivo.

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