Pronto uno sgombero per liberare Triboniano dalla nuova «invasione»

Quella passata è stata una settimana di sgomberi e sopralluoghi «d’avvertimento» in diversi accampamenti abusivi, con un record di 150 rom allontanati tra via Pompeo Leoni e una delle baraccopoli di Chiaravalle. Quindi il clamore per le dichiarazioni del presidente della Provincia, Filippo Penati, che ha chiesto al governo una «moratoria» sull’ingresso di immigrati dai Paesi appena annessi all’Unione europea e ha lanciato l’allarme-sicurezza per l’escalation della criminalità straniera sul territorio. Da oggi, però, si preparano altri giorni «caldi». Quasi scontato un nuovo intervento della forza pubblica in via Sant’Arialdo e dintorni (Chiaravalle), come anticipato dallo stesso vicesindaco Riccardo De Corato. Eppure la vera sorpresa dovrebbe essere la riapertura del «fronte Triboniano», dove stanno per far capolino le ruspe.
Sono passati quattro mesi da quando nel mega insediamento dietro al cimitero Maggiore si sono sistemate le ultime famiglie rom all’interno dei due settori che ospitano i container. Case prefabbricate per poco più di trecento persone, tutte individuate e munite di tesserino nominativo per l’accesso al campo. Operazione conclusa con successo, fiore all’occhiello del Patto di socialità e legalità voluto dal sindaco Moratti, decisa a mettere la parola fine alla situazione di anarchia e degrado che per decenni ha imperato nella zona.
A tornare nel mirino delle autorità è invece la terza porzione di Triboniano, l’area in terra battuta destinata alle roulotte, abitata al momento della sottoscrizione dell’accordo da circa 500 nomadi, in prevalenza provenienti da Romania e Bosnia. Il Patto prevedeva come termine per la bonifica di questo settore la fine di marzo, scadenza entro cui le presenze sarebbero state pressoché dimezzate. Cento giorni più tardi, il progetto è rimasto indietro, mentre gli arrivi si sono moltiplicati. I residenti del lago dei Tigli, infatti, segnalano che «la maggior parte dei 2mila zingari arrivati da gennaio in città hanno trovato asilo e copertura all’interno dei mezzi a rimorchio e delle baracche ancora presenti nell’area, fino a lambire la rotonda di via Triboniano», smantellata alcuni mesi fa dal Comune e ultima barriera che separa i rom dagli abitanti. Che ora temono lo scatenarsi di nuovi furti ed episodi di violenza, dopo la relativa «tregua» ottenuta grazie alla messa a norma del campo e costata 1,5 milioni di euro. Insomma, la gente qui ha paura che si torni presto «all’incubo» sperimentato di recente.
Matteo Salvini, presidente della commissione consiliare sulla Sicurezza e capodelegazione della Lega a Palazzo Marino, invita perciò prefetto e questore a «completare il piano di sgomberi finalmente avviato nei giorni scorsi.

Bisogna riprendere il controllo di quelle parti di territorio laddove qualcuno crede, sbagliandosi, di poter fare ciò che vuole». Proprio come sulla linea 77 (da Porta Romana a Chiaravalle): a bordo, oltre ai «volontari padani di sana e robusta corporazione», i pendolari milanesi troveranno ogni sera pattuglie di polizia locale.

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