Proponevano affari con le aste giudiziarie

Proponevano affari con le aste giudiziarie

Si spacciavano come intermediari immobiliari, offrivano alle loro vittime facilitazioni per potersi assicurare immobili alle aste giudiziarie, ma era una truffa, della quale sono rimaste vittime diverse persone, della capitale e della provincia. Uno di questi malcapitati ha però denunciato tutto ai carabinieri di Frascati che, a seguito di una serie di approfondite indagini, hanno smascherato e denunciato quattro uomini tra i 48 e i 64 anni e una donna di 47 anni.
I cinque, col miraggio di appartamenti da comperare a buon prezzo alle aste giudiziarie, mediante una serie di raggiri, copiosa documentazione del Tribunale abilmente falsificata e la complicità di persone che si spacciavano come curatori fallimentari, avvocati e agenti immobiliari, hanno intascato, nell’ultimo anno, una somma che si aggira su un milione di euro dalle ignare vittime.
L’attività investigativa, durata più di anno, ha permesso ai carabinieri di denunciare per truffa aggravata e falso i cinque, tutti originari del frusinate e ha preso spunto dalla querela sporta nell’aprile del 2009 da un insegnante elementare calabrese che, avendo necessità di trovare un appartamento a Roma, dove lavora presso uno dei circoli didattici, chiese consiglio a una collega di lavoro. Questa lo mise in contatto con un conoscente, presentandolo alla vittima come agente immobiliare con le aderenze giuste nel mondo delle aste giudiziarie e quindi in grado di soddisfare l’esigenza d’acquisto dell’immobile a un prezzo stracciato.
Con una serie di raggiri e la complicità di altri tre soggetti spacciatisi come curatori fallimentari, avvocati e agenti immobiliari, gli indagati sono riusciti a farsi consegnare dall’insegnante 65.000 euro. A insospettire la vittima, che si è poi rivolta ai carabinieri, è stato il fatto che i pretesi agenti immobiliari non sono mai stati in grado di fargli visionare l’immobile per il quale aveva versato l’ingente cifra. L’analisi della documentazione bancaria inerente i conti correnti bancari degli indagati, ha consentito di individuare un’altra vittima della banda.
Ad attirare l’attenzione dei militari è stata una serie di assegni di ingente importo emessi da una donna, 57 anni, romana, a favore di uno dei truffatori. Convocata dai carabinieri per dare spiegazioni, si è resa conto di essere vittima di una truffa e ha sporto querela nei confronti degli indagati. Era stata agganciata da quello che può essere considerato il capo del gruppo di truffatori tramite un’inserzione su un giornale.

Dopo aver intessuto con lei una relazione sentimentale, dietro il solito miraggio dell’acquisto di un appartamento all’asta del valore di mercato di 800mila euro al prezzo di 450mila, l’uomo era riuscito a farsi versare in varie tranche successive 450.000 euro.

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