«Contano gli iscritti e i programmi, non le posizioni estemporanee dei singoli». Pasquale Salvatore, coordinatore cittadino dellUdc e capogruppo in consiglio comunale, si definisce «una colomba» e accoglie con un ramoscello la proposta di alleanza arrivata da Roberto Formigoni: «Se cè unapertura, non possiamo certamente chiudere solo perché cè la Lega».
Favorevole a una nuova intesa con il Pdl per Palazzo Marino?
«È prematuro parlare di alleanze ma le parole di Formigoni sono importanti, perché rilanciano un dialogo che per quel che ci riguarda non si è mai interrotto e parlano di programmi e convergenze sui contenuti».
Piena sintonia sui programmi?
«LUdc insiste sul quoziente familiare per i servizi sociali e poi è importante contenere le derive populiste e demagogiche. Milano deve ritrovare uno spirito di integrazione: non possiamo pensare che gli immigrati servano di giorno e vadano nascosti di notte».
Nel suo partito cè chi parla di alleanze a sinistra.
«Sono autorevoli posizioni personali. Ci si confronta con tutti sulla base dei programmi ma non possiamo certo entrare in unammucchiata con Pd, Italia dei valori, Rifondazione e Pisapia!».
E allora chi decide eventuali alleanze?
«Credo che sia giusto che a farlo sia la base del partito. I congressi dautunno eleggeranno i segretari, ma sarebbe corretto che gli iscritti votassero anche sulle alleanze, decidendo loro chi appoggiare alle comunali».
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