«Proprietari penalizzati Qui ci vuole una riforma»

Gli affitti in nero sono un fenomeno molto diffuso, concorda anche lei?, chiediamo a Corrado Sforza Fogliani, presidente della Confedilizia.
«Non c’è dubbio, anche se è difficile capire l’attendibilità dei dati diffusi. Ma il punto è un altro».
Quale?
«Non conviene locare regolarmente perché gli affitti non sono remunerativi. E se tengo sfitto, devo ugualmente pagare le tasse. Non si fa nulla per rimediare».
Le proposte ci sono
«Si parla tanto di riforme condivise. Bene, c’è un tema che da anni appare nei programmi elettorali di tutte le coalizioni, di destra e di sinistra, e cioè l’applicazione di una cedolare secca del 20% sugli affitti. Ma nessuno l’ha mai attuata. Sarebbe il vero modo per sconfiggere l’evasione».
La casa è vessata?
«Abbiamo calcolato che il giorno della liberazione fiscale per chi paga le tasse sui redditi da locazione è il 15 settembre; quando il giorno ordinario è il 30 giugno. È evidente che il locatore è penalizzato».
Un inquilino senza contratto è più facile da sfrattare?
«Paradossalmente sì. Di fatto, non sul piano del diritto. In genere egli ritiene di essere meno tutelato e se ne va senza protestare. Nelle ultime settimane è stato approvato il 25º blocco degli sfratti dal 1978: quasi uno all’anno!».
L’Anci, l’associazione dei Comuni, chiede il decentramento catastale.
«Farebbe meglio a chiedere l’attribuzione ai Comuni dell’imposta di registro, che oggi frutta allo Stato 5 miliardi di euro per gli immobili. I loro collegamenti con il territorio aumenterebbero la probabilità di scovare l’evasione».
Il Sunia stima in 1,5 milioni gli affitti in nero. Le sembra un dato credibile?
«Non lo so. Ma è certo che ci sono intere zone grigie, per esempio quella degli affitti agli studenti. Ma non c’è volontà costruttiva. La Confedilizia aveva proposto di far firmare i contratti anche ai genitori degli studenti, per garanzia. I sindacati inquilini non ne hanno voluto sapere».
Ma 2.639 controlli della Guardia di finanza, in un anno intero e in tutta Italia, non sono davvero pochi?
«Non sono tanti.

Non c’è una strategia generale. Sono iniziative di singoli comandi provinciali o regionali. Mi fa concludere con una battuta?».
Certo.
«Combattere l’evasione è sacrosanto. Ma evitare gli sprechi incoraggerebbe a pagare le tasse».

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