Prosperini ai politici: «Sono onesto»

Non esattamente una quarta lettera. Piuttosto, un appunto. Quasi una bozza prima di mettere nero su bianco quelle che - nelle intenzioni - dovevano essere le sue ultime parole. Pier Gianni Prosperini, che giovedì mattina ha tentato il suicidio tagliandosi alle braccia e ai polsi con un bisturi, ha voluto scrivere anche al mondo della politica. Lo stesso che è stato costretto ad abbandonare, dopo l’arresto del dicembre scorso.
Nessun riferimento ad alcuna persona in particolare, e quello che si legge nel quarto foglio si ritrova nelle altre tre lettere indirizzate alla figlia, alla moglie e ai magistrati. «Sono un persona onesta - scrive Prosperini - e non ho provocato danni alla Regione». Quanto al patteggiamento (3 anni e cinque mesi, su cui deciderà il giudice il prossimo 4 maggio), l’ex assessore spiega che non si tratta «di un’ammissione di colpevolezza». Stesso concetto ribadito nella lettera ai pm, nella quale si legge che il politico ha accettato di patteggiare «per tornare a casa dalla mia famiglia».
Ieri, i legali di Prosperini - gli avvocati Ettore Traini e Luigi Rossi - sono tornati a trovarlo all’ospedale San Carlo, dove l’ex assessore è stato ricoverato. «Ha fatto una bella dormita grazie ai sedativi - spiegano - perché soffre di insonnia. L’abbiamo trovato lucido, tutto sommato sereno, anche se forse soffre di una depressione latente per tutta la vicenda giudiziaria». È ancora presto, però, per parlare di dimissioni. «Rimarrà ancora qualche giorno in ospedale», spiegano ancora i legali.

Perché l’ex assessore, ora stabile dal punto di vista fisico, è ancora psicologicamente provato. E solo dopo che sarà uscito dall’ospedale, i suoi difensori valuteranno se avanzare una richiesta per l’attenuazione della misura cautelare dei domiciliari.

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