Prosperini, lo stop di Corsaro «Se va in lista perdiamo voti»

Il dibattito politico giudiziario si trasferisce a Milano. A scatenarlo è il caso di Piergianni Prosperini, l’assessore a Sport e Giovani arrestato un mese fa con l’accusa di corruzione. Nel Pdl sono numerosi coloro che spingono per ricandidarlo. Alla riunione del coordinamento cittadino di ieri è toccato a Giorgio Stracquadanio, deputato eletto a Milano noto per il suo garantismo, che si è presentato al vertice di viale Monza chiedendo di stendere un documento molto duro in favore di Prosperini. «Questa carcerazione preventiva è un abuso. A che serve la detenzione? Siamo a fine mandato e non ricorrono gli estremi necessari, quali il pericolo di reiterazione del reato, di inquinamento delle prove o di pericolo di fuga» spiega Stracquadanio.
Una battaglia di principio che divide il Pdl. Il coordinatore regionale, Guido Podestà, durante l’ultimo vertice lombardo del partito, ha molto insistito sulla necessità di non far scrivere le liste elettorali alla magistratura. Così anche Giancarlo Abelli, che ha vissuto di persona l’arresto della moglie, Rosanna Gariboldi. «Ho sentito dire che i soggetti a qualsiasi provvedimento e persino i chiacchierati non dovrebbero essere messi in lista e naturalmente non sono d’accordo. Si è innocenti fino a prova contraria» spiega Abelli.
Massimo Corsaro, vice coordinatore regionale del Pdl proveniente dalle file di An, è di opinione diametralmente opposta. «Se mettiamo in lista persone sottoposte a provvedimenti giudiziari, rischiamo di fare il gioco della Lega» è l’allarme lanciato da Corsaro, che teme un’emorragia di voti verso il Carroccio causata dalle inchieste in corso. «So che è un discorso di puro cinismo politico, una forzatura che rasenta l’ingiustizia, ma è indispensabile mettere da parte il tornaconto personale e pensare al partito. Il giorno in cui ti dicono che quella persona è innocente, cosa di cui io sono convintissimo, magari hai già perso voti. Non possiamo fare gli struzzi». Insomma, la realpolitik vince sul garantismo.
A difendere le sorti dell’assessore Matteo Salvini. «Se Prosperini vuole candidarsi è giusto che lo faccia - spiega l’esponente leghista ad Affari Italiani -. Anche non è il massimo della vita candidare un ospite del carcere di Voghera, non sarebbe il primo né l’ultimo caso di detenzione rivelatasi immotivata e ingiustificata».
Intanto è partita la caccia alla preferenza. A movimentare le acque è il ritorno di Giancarlo Abelli, che dopo un momento di minore attenzione alla cucina politica dovuto alla detenzione della moglie, Rosanna Gariboldi, è tornato in pista, rafforzando l’area di Cl. Abelli stesso vuole candidarsi a Pavia, con l’obiettivo di ottenere per sé (o per un uomo di fiducia) l’assessorato all’Agricoltura.

E sponsorizza candidature di uomini a lui vicini. Un primo risultato l’ha già ottenuto: non saranno bloccate le ricandidature degli uscenti storici del Pirellone, ovvero coloro che hanno già alle spalle quattro mandati.

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