Circa 200 operai dellAlfa Romeo di Arese ieri mattina hanno occupato la strada statale Varesina, a Garbagnate, per protestare contro la procedura di trasferimento dal 4 gennaio del Centro stile e progettazione a Torino in mano alla Fiat. Un progetto che coinvolge 232 lavoratori, già in cassa integrazione, e definito dai sindacati «un licenziamento mascherato». La manifestazione indetta dallo Slai-Cobas è partita dai cancelli e si è diretta lungo viale Alfa Romeo fino alla statale Varesina. I sindacati hanno tenuto unassemblea. «Mandano via questi lavoratori - ha detto Corrado Delle Donne, coordinatore dello Slai-Cobas - e sullarea vogliono fare un centro commerciale, alberghi e 1.500 appartamenti». I lavoratori dellAlfa annunciano che «andranno avanti con le iniziative per far sì che la Fiat torni sui suoi passi».
Lunedì è in programma, davanti ai cancelli dellAlfa la manifestazione più grossa, quella in cui la Fiom-Cgil e i Cobas «decideranno le forme di lotta». «È una situazione pesante, molti di noi hanno una famiglia e un mutuo da pagare, non ce la facciamo a fare i pendolari da qui a Torino», spiega Vincenzo Caputo, uno dei 232 dipendenti che verranno trasferiti in Piemonte.
AllAlfa Romeo di Arese ci sono ancora mille dipendenti Fiat, di cui la metà in Cassa integrazione e qualcuno in mobilità. Di questi 232 sono impegnati nel Centro Stile e Progettazione, destinato al trasferimento a Torino. Se ne aggiungono altri 180 che fanno capo a Powertrain (cambi e motori) addetti alla progettazione e ai collaudi. Attualmente stanno mettendo a punto un motore 1800 turbo a benzina che dovrebbe essere lultimo lavoro che si esegue ad Arese.
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