Tanto fumo ma per fortuna assai poco arrosto. Si è conclusa così ieri mattina la mini rivolta degli oltre cinquanta detenuti al carcere minorile Beccaria, che hanno incendiato vestiti e materassi. Le guardie sono intervenute per far uscire i ragazzi, unoperazione che ha portato alla fine tre agenti, tra i quali il comandante, in ospedale con una leggera intossicazione. La protesta è scattata verso le 11.30, quando dalle celle i detenuti hanno iniziato a gettare stracci incendiati. Il fuoco si è spento in breve, tanto che non è stato necessario lintervento dei vigili del fuoco, arrivati comunque in forze, ma i locali si sono riempiti di fumo. Costringendo gli agenti penitenziari a una spola tra celle e cortile per evitare spiacevoli conseguenze ai ragazzi. Alla fine quattordici persone sono state assistite dal personale del 118, presente con auto mediche e un mezzo speciale per le grandi emergenze, anche se solo tre, tutte guardie, sono poi state portate in ospedale. Alla base della protesta le cattive condizioni del carcere, dove nello scorso autunno un reparto venne chiuso per gravi problemi strutturali senza che poi, a distanza di oltre un anno, i lavori previsti siano mai incominciati, determinando problemi di sovraffollamento nei rimanenti reparti. Al centro delle rivendicazioni anche il cibo, visto che alcuni mesi fa i carabinieri del Nas hanno scoperto 200 chili di carne adulterata nella mensa. «Appena tre giorni fa era stato sottoscritto un documento unitario nel quale si segnalava, tra laltro, il pericolo di rivolte e tensioni. È il caso che i vertici dipartimentali prestino maggiore attenzione agli allarmi dei sindacati» afferma il segretario della Uil penitenziaria, Eugenio Sarno. Eccessivo invece parlare di protesta, per la direttrice Daniela Giustiniani. «Solo dabbenaggine, cecità e imprudenza: forse cercavano di fare un dispetto e hanno dato fuoco a stracci e asciugamani gettandoli nel corridoio mentre loro restavano nelle stanze».
Quanto al sovraffollamento: «Al momento ci sono 53 o 54 ragazzi, stiamo procedendo allo sfollamento. Ma dobbiamo cominciare a mandare via i ragazzi in più. Dovremo ridurre il numero dei giovani per poter fare i lavori di ristrutturazione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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