Cronaca locale

La protesta in strada: «Via i pusher»

Alle 19.35, in testa al corteo, all’angolo tra via Ripamonti e via Alemanni, senza cappotto (nonostante l’aria tagliente) spunta il presidente dei deputati di An, Ignazio La Russa, e la gente esplode in un boato. Qualcuno applaude, una signora, sorridendo, gli chiede: «È venuto per darci delle risposte?». Lui saluta e si unisce alle persone (più di 500) che, fiaccole in mano e fischietti in bocca, ieri sera hanno partecipato alla manifestazione indetta dall’Associazione commercianti e cittadini dell’Asco Vigentino, guidati dal presidente Franco Calabrese. È stato lui che, megafono alla mano, ha guidato il corteo partito poco prima delle 19 all’angolo tra via Ripamonti e via Noto. Gente stufa del degrado portato dagli spacciatori e dai clandestini, in particolare i nomadi che affollano la zona. «E che rubano in continuazione: il supermercato di via Val di Sole è stato derubato quattro volte in un mese - ci ricorda una signora che impugna la fiaccola -. Qui siamo tutti esasperati. Quindi, o ci mobilitiamo o vuol dire che accettiamo la situazione».
Basta dare uno sguardo al corteo per capire che è proprio così, che le persone sono arrivate al limite di sopportazione. Molti giovani non esitano a gridare tutto il loro disprezzo contro i nordafricani che spuntano dai bar. Del resto anche i loro cartelli («L’indulto è un insulto») e gli slogan gridati («Clandestini, fuori dall’Italia») sono molto chiari. E gli stranieri se ne stanno lontani: per loro non è proprio aria.
«Questa manifestazione è qualcosa di spontaneo e bello perché è stata organizzata dalla gente, non ci sono néábandiere né militanti» dicono quasi simultaneamente Giovanni De Nicola, capogruppo di An in Provincia, e Davide Boni, assessore regionale della Lega Nord, entrambi sempre in prima linea in materia di sicurezza.
«Il disagio di queste persone è evidente e non mi pare che dal loro atteggiamento trapeli l’odio o un qualsiasi desiderio di vendetta contro gli extracomunitari, altrimenti li condannerei per questo - precisa La Russa -. Sono stanchi, questo sì, ma li ringrazio per i modi civili con i quali chiedono più sicurezza per la loro città. Il sindaco Letizia Moratti fa bene a non trascurare le esigenze dei milanesi e a scendere in piazza con loro il 26 marzo».
Terminato il corteo sono ben tre i pullman pieni di gente che, da via Ripamonti, partono diretti a Palazzo Marino.

E alle 21 una delegazione di otto persone, guidate da De Nicola, viene ricevuta dal vicesindaco Riccardo De Corato e dall’assessore all’Arredo, Decoro urbano e Verde Maurizio Cadeo.

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