(...) E diffondono un documento dal tono durissimo che richiama esplicitamente la veemenza verbale usata dai gruppi noglobal ai tempi del G8 di Genova. In sostanza: «È bastato un movimento forte e trasversale a scatenare la violenza di uno stato che sembra rispettarti solo se dici sì». Ancora: «La democrazia viene sospesa e spuntano i manganelli. Loccupazione militare della Val di Susa, al grido vi massacriamo, è diventata guerra aperta, provocando decine di feriti e strappando le fasce tricolori ai sindaci». Per questo, i Cobas vogliono allargare la protesta e propongono «unampia mobilitazione anche nel territorio genovese sul tema del Terzo valico».
Dal canto loro i comitati del ponente insistono: «Siamo in democrazia aggiunge Mongiardini vogliamo quindi che le scelte non vengano imposte da Roma, ma ci devono rispettare, e chiediamo voce ai cittadini. Non siamo contrari alle infrastrutture tout court, ma queste non devono incidere sulla vivibilità del territorio abitato. Ancora oggi Genova è attraversata dalle ferrovie e non sono stati installati i pannelli antirumore. Così come per le autostrade, che nel ponente sono state costruite in mezzo alle case, non sono state previste barriere antirumore e antipolvere come invece noi da anni chiediamo alle istituzioni. Il Terzo valico può essere costruito, ma occorre tenere conto delle esigenze dei cittadini che hanno la casa sul tracciato previsto e quelli che abitano nella zona circostante. Specificamente su Genova insiste Mongiardini non capiamo perché le ferrovie prima di costruire il Terzo valico, non pensino a collegare la bretella ferroviaria di Prà con le vie di valico che porterebbe via dalla città almeno 120 treni carichi di container».
A portare la questione allattenzione del consiglio provinciale ci prova, fra gli altri, il vicecapogruppo di Forza Italia Lorenzo Zito, che ha firmato la mozione del centrodestra assieme a Agostino Bozzo, Francesco Casaretto e Augusto Sartori (An), Roberto Bagnasco, capogruppo azzurro, Andrea Cuneo e Maurizio Roncagliolo (Udc), Marco Limoncini (Lega nord), Adelio Peruzzi, Giancarlo Pelizza, Luigi Canale e Maurizio Barsotti (anche loro di Forza Italia). «Non bisogna strumentalizzare dichiara in proposito Zito e fomentare i comitati dei cittadini. Tuttavia occorre programmare incontri anche con i loro rappresentanti che devono essere ascoltati dalle istituzioni senza, naturalmente, che i partiti della sinistra li utilizzino per scopi elettorali e politici. La protesta viaggia sul binario sbagliato. Non è democrazia, né civiltà, quella espressa da certi gruppi di estremisti che hanno tentato di impedire con ogni mezzo, fino a provocare lo scontro, lavanzamento dei lavori per la Tav in Val di Susa. Non si faccia confusione conclude Zito - tra la libera e legittima rivendicazione del dissenso e la scelta scellerata di voler imporre le proprie convinzioni ricorrendo ad atti di violenza con lutilizzo prepotente dellillegalità.
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