Roma

Prove tecniche di partito unico nella Cdl

Enza Colagrosso

Prove tecniche di partito unico. Questo il clima che si respirava l’altra sera al castello della Castelluccia dove Francesco Aracri, neo-segretario regionale di Alleanza Nazionale ha festeggiato la sua nuova nomina con amici e alleati. Tante persone, e non solo di Alleanza Nazionale che su invito di Aracri si sono sedute intorno allo stesso tavolo e hanno fatto una sorta di prova generale per eventualmente passare, da ex condomini della Casa delle Libertà a membri di un’unica grande nuova famiglia: il partito unico.
E se Luciano Ciocchetti, esponente dell’Udc, si è sentito a suo agio in questa situazione, visto che lui una fusione già l’ha vissuta quando si sono uniti il Ccd, Cdu e il De, e poi le cose al suo ex partito (il Ccd) sono andate sempre meglio, altrettanta disponibilità è stata dimostrata anche da Forza Italia rappresentata da Alfredo Antoniozzi.
Nel fare il suo augurio ad Aracri, Antoniozzi ha detto: «Questa tua nomina ricolloca tante cose che in passato si erano mal collocate. Anche per questo penso che insieme possiamo fare tanta strada e credo che ci sono le persone, i valori e gli ideali giusti in questa nostra nuova azione politica». Sempre in rappresentanza di Forza Italia c’erano anche la coordinatrice regionale Beatrice Lorenzin, il coordinatore romano Giampaolo Sodano e il consigliere regionale Gianni Sammarco.
Per Alleanza Nazionale, a portare le felicitazioni al neo-segretario regionale sono arrivati il ministro della Salute Francesco Storace, il senatore Domenico Kappler e il portavoce di Gianfranco Fini, Andrea Ronchi. Oltre, s’intende, ai tanti esponenti della politica laziale tra cui il parlamentare europeo Alessandro Foglietta, Vincenzo Piso, presidente della Federazione Romana, Fabio Sabbatani Schiuma, vice presidente del consiglio comunale di Roma e il vicepresidente del Consiglio provinciale Bruno Petrella da sempre amico e sostenitore di Aracri.
A fine serata l’arrivo del vicepremier Giulio Tremonti che, preso in mano il microfono, ha voluto salutare i presenti e lo ha fatto con un messaggio stringato quanto inequivocabile: «Dobbiamo vincere e vinceremo». Ovviamente Tremonti si riferiva alla ormai prossima tornata elettorale che oltre alle politiche, a Roma riguarderà anche il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione del sindaco.
Mentre la cena procedeva in un clima cordialissimo con seduti allo stesso tavolo esponenti della politica, della finanza e dell’imprenditoria, al padrone di casa abbiamo chiesto il perché della presenza di amici di altri partiti nella sua serata. «Ho voluto cogliere questa occasione - ha spiegato Aracri - per vedere amici e colleghi e per ricreare con loro, in un clima conviviale, un nuovo spirito di squadra. Non possiamo non fare i conti con la crisi che stanno attraversando i nostri partiti ed è per questo che oggi più che ieri mi è sembrato assurdo, ad esempio, il fatto che io ancora non conoscessi di persona la coordinatrice regionale di Forza Italia, Beatrice Lorenzin. Questa sera ho avuto il piacere di conoscerla perché è qui tra noi».
Alla Castelluccia sceglierete il candidato a sindaco di Roma? - abbiamo poi chiesto ad Aracri -. «No - è stata la risposta -. Non siamo qui, ha aggiunto, per fare questo tipo di scelte anche se però ritengo che non possiamo arrivare a ridosso delle elezioni per scegliere i candidati. Bisogna farlo subito ed allo stesso tempo dobbiamo analizzare attentamente i criteri e metodi che dobbiamo adottare per fare le liste, mantenendo sempre alta l’attenzione nei confronti delle problematiche del territorio e sulle iniziative da intraprendere. Questo fino a oggi non è stato fatto e siamo a sette o otto mesi dall’appuntamento con le urne. Ma ora dobbiamo farlo. Quello che ritengo essenziale è che la scelta ricada su un politico, sostenuto da una vera squadra politica.

Credo poco alle sirene della cosiddetta società civile».

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