La proverbiale patria dei fumatori ha il primato degli abbandoni

Ankara Il tasso di abbandono del fumo in Turchia è più alto che in qualsiasi altro Paese del mondo: lo sostiene il ministro della Salute turco, Seraceddin Com, confermando una tendenza in corso da anni che sta rendendo sempre più obsoleto e vuoto il detto «fumare come un turco» nato nel diciassettesimo secolo.
Negli ultimi due anni, ha precisato il ministro all’agenzia turca Anadolu, più o meno 2,2 milioni di persone in Turchia hanno smesso di fumare e nei passati otto mesi circa 400 mila persone si sono rivolte agli ospedali per essere aiutati a smettere.
Esperti sottolineano che la tendenza è dovuta al bando del fumo nei locali pubblici imposto nel 2008 e ad un’aggressiva campagna di sensibilizzazione sulle malattie da fumo condotta dal 2009 con spot e fotografie shock stampate sui pacchetti di sigarette.


In Italia, come in diversi altri Paesi del mondo, è diffusa l’espressione «fumare come un turco»: si tratta di una tradizione che risale al Seicento, quando il narghilè (tradizionale pipa ad acqua) si diffuse nei locali dell’impero ottomano dove si beveva il caffè.

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