La Provincia chiama gli esperti per «distruggere» Marta Vincenzi e la «sua» Gronda. Più o meno come un comitato del «no» o un parlamentare europeo di Rifondazione Comunista. Non a caso infatti a scegliere e chiamare due tecnici per tenere una lezione sulla Gronda è il presidente della IV commissione provinciale, Gian Piero Pastorino, compagno di lotta e di partito di Vittorio Agnoletto che ancora recentemente è tornato a Genova per dire no al progetto, anzi a qualsiasi progetto.
Accade così che vengano riunite le Commissioni IV (Territorio) e II (Urbanistica) per ascoltare la posizione di Gabriele Giustiniani, ingegnere dellUniversità di Roma, con unanalisi sui flussi e le interazioni tra i trasporti di merci e persone e larchitetto Mariarosa Vittadini, dellUniversità di Venezia con lanalisi urbanistica nel contesto cittadino e le implicazioni sulla vivibilità. Due superesperti per dire una cosa semplicissima: «No». No alla gronda che non serve ed è dannosa per mille motivi. No al dibattito pubblico come è stato fatto. «Ho partecipato al débat public in Francia per la Torino-Lione. Questo non è un dibatto alla francese, là si accompagna ogni passo, qui abbiamo già un progetto, anzi 5, mi pari che la discussione arrivi tardi», chiosa Mariarosa Vittadini. Insomma, una schifezza tutto ciò che sta facendo e vuole fare il Comune.
Il riassunto, tuttaltro che riduttivo, viene colto subito da Daniele Biagioni, consigliere dellUdc. Che fa arrossire Alessandro Repetto. «Prendiamo atto che la seduta odierna di commissione altro non è che un siluro politico alla Vincenzi», preme il grilletto Biagioni. Al fuoco di fila partecipano subito Paolo Bianchini, capogruppo di Forza Italia, e Massimo Pernigotti, della Lista Biasotti. Il presidente della Provincia tenta di uscire dalla palude con un «Noi stiamo ad ascoltare tutte le opinioni», che ovviamente non convince chi fino a quel momento ha assistito ai monologhi contenente un pensiero unico. Quello anti-Marta, naturalmente.
La credibilità dei superesperti viene messa a dura prova anche quando in commissione i consiglieri iniziano a darsi di gomito e a non ridere solo per una questione di educazione. I due tecnici che tanto bene conoscono la realtà genovese da tratteggiarne un futuro a tinte fosche in caso di realizzazione della Gronda si soffermano sul nodo cruciale di «lungomare Canèpa». Canèpa con laccento sulla «e», proprio come si dice a Genova.
Per fortuna sul finire di relazione arriva la buona novella che tutti aspettavano. Comunque vada, Genova non ci rimetterà.
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