Provincia, Fi punta sulla Gardini

Il coordinatore Giro non commenta l’anticipazione ma è possibilista: «Decideremo a marzo»

Sarà Elisabetta Gardini la candidata di Forza Italia per le Provinciali 2008 a Roma. Il nome della parlamentare azzurra è stato fatto ieri dall’agenzia AdnKronos. La Gardini, 51 anni, nominata nel 2004 da Silvio Berlusconi portavoce del coordinamento nazionale di Forza Italia, potrebbe raccogliere molti consensi elettorali negli ambienti cattolici e legati al mondo del volontariato. Da almeno 48 ore il suo nome, secondo quanto rivela l’agenzia di stampa, figura nei discorsi riservati dei leader romani del centro-destra. A suggerire il nome della Gardini sarebbe stato lo stesso coordinatore regionale di Forza Italia, Francesco Giro, all’indomani dello strappo al consiglio nazionale dell’Udc sulla leadership di Berlusconi.
Lo stesso Giro oppone un «no comment» sulla fondatezza della notizia, ma precisa: «È ancora in campo la candidatura di Luciano Ciocchetti dell’Udc, che noi di Fi abbiamo sostenuto con lealtà, ma dovrà essere il candidato di tutti, da Storace ad Alemanno alla Dc di Cutrufo. Altrimenti meglio andare da soli e con un candidato che abbia un profilo più aderente al nuovo progetto del Partito del Popolo della Libertà». La decisione per ora è rinviata al Comitato dei Saggi che si riunirà l’11 gennaio: «Sarà la sede giusta per decidere, perché a marzo partirà la campagna elettorale e non possiamo più attendere - afferma Giro -. L’ultima parola sul nostro candidato sarà in ogni caso di Silvio Berlusconi».
Elisabetta Gardini, al telefono, non esclude la possibilità di candidarsi. Pur essendo nata nel Veneto, a Padova, vive e lavora ormai dai primi anni ‘80 nella capitale. Alla Camera, dove è stata eletta nel 2006, è segretario della Commissione affari sociali. Ha partecipato poco prima di Natale alla fiaccolata organizzata all’Esquilino dalla Comunità Papa Giovanni XXIII contro il dilagare della prostituzione, soprattutto minorile, nelle strade della capitale e contro i parchi a luci rosse che il ddl Amato vorrebbe legalizzare: «Dobbiamo seguire l’esempio della Svezia e vietare la prostituzione in tutte le sue forme, altrimenti tanti quartieri diventeranno preda del racket criminale che gira attorno alle lucciole, dalla droga allo sfruttamento dei minori». La parlamentare azzurra è impegnata da anni sui problemi delle periferie degradate di Roma: «Ho partecipato a parecchie riunioni con gli inquilini delle case popolari di Ponte Mammolo, al Tiburtino - dice -. Nella zona gli edifici dell’Ater sono quasi tutti senza ascensore, sono una sorta di prigione per anziani e disabili. Nelle vicinanze ci sono immigrati che vivono nelle grotte, come nel Paleolitico. Un degrado inimmaginabile». La zona, da sempre feudo politico della sinistra, è attraversata da tensioni sociali acute: «Addirittura gli abitanti hanno bruciato un’ex scuola appena si è sparsa la voce che sarebbe diventata un centro di accoglienza per immigrati». Per il resto Elisabetta Gardini non ha bisogno di presentazioni. Inizia la carriera artistica come attrice teatrale, lavorando con attori del calibro di Vittorio Gassman e Giorgio Albertazzi.

Poi passa al piccolo schermo, conducendo Domenica In (1985) e Unomattina (1986). Tra l’altro ha interpretato parecchie fiction tv: Una donna per amico (1998); Il mistero del cortile (1999); Prigioniera del cuore (2000); Assassine (2002).

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