In Provincia la notizia corre sulle ali del tam tam. Che non è un passaparola, ma più o meno il rumore che si è sentito dalle stanze accanto. Qualcosa di grosso è successo, là dietro la porta con la targhetta del gruppo Pdl. Qualcosa devessere anche volato giù dalle scrivanie. Perché le pareti non troppo «riservate» raccontano che ieri non sono solo volate parole grosse. Quelle sì, si sono udite distintamente, pronunciate da un consigliere provinciale e da un dipendente del gruppo. Voci nitide, facili da distinguere. Una era quella del consigliere Antonio Vaccarezza, laltra quella del «segretario storico», Mimmo Morabito.
Tutto sarebbe nato quando questultimo si è presentato in ufficio ed è stato accolto da una battuta del consigliere provinciale. Una stoccatina su un periodo di assenza dal lavoro a suo dire troppo prolungato. Morabito non ha certo interpretato in senso ironico quelle parole e la scintilla ha infiammato laria elettrica. Da lì, il tam tam. Non se la sono passata benissimo alcune suppellettili. Ma pare che anche le guance del consigliere non si siano arrossate solo per lanimosità del confronto.
Cose che possono accadere in ogni posto di lavoro. E che poi finiscono per ricomporsi con scuse reciproche e una stretta di mano. Ecco, lunica certezza è che un epilogo di questo genere ancora non è stato scritto. «Nulla di clamoroso, diciamo divergenze di opinioni - conferma solo in parte Morabito - Quando uno fa il suo lavoro per bene, da molti anni, non merita certe battutine. Non sono cose sopportabili». Però le scuse proprio no.
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