«La Provincia non è un ente inutile»

Provincia In dentro la storia della provincia di Genova, dalla sua nascita, nel 1951, fino ai giorni nostri.
È il titolo del volume presentato ieri dal vicepresidente del consiglio Maurizio Cavelli e dai vicepresidenti consiliari Elio Ugolini e Giancarlo Pelizza. È stampato in ottocento copie e viene distribuito nelle scuole, nei comuni, nelle biblioteche. Un omaggio all'istituzione che, secondo la triade che conduce i lavori consiliari, politicamente è una struttura poco costosa, un decimo rispetto a quella regionale, e uguale a quella comunale. Un ente che è utile e rappresenta una salvaguardia per la sussidiarietà a favore dei piccoli comuni e il vasto territorio da Arenzano a Moneglia, compreso le vallate dell'entroterra. Non è tutto. Cavelli ha ricordato anche i temi affrontati e risolti negli ultimi cinque anni come quelli dei rifiuti, con l'inceneritore e delle acque, con il piano di bacino, e quelli meno facili come il Waterfront, il Terzo Valico, e le espressioni sul G8 e la guerra in Iraq.
«Alle polemiche su chi punta l'indice contro la provincia come ente inutile - spiega Cavelli - rispondo che non soltanto è una struttura agile e non costosa rispetto alle altre, ma che l'area metropolitana, dopo una ventina di anni che se ne parla, è soltanto un progetto ancora vuoto perchè privo di contenuti. Manca una normativa sulla quale riflettere e quindi non si possono espriemere giudizi. La legge 142 è incompleta, ma se dovrà realizzarsi l'area metropolitana occorre mantenere il principio della sussidiarietà altrimenti i piccoli comuni della provincia e il loro territorio sarebbero fortemente penalizzati. L'ossatura, quindi, dovrebbe rimanere quella che c'è per la provincia e bene descritta nel libro appena pubblicato. Voglio dire no a un super sindaco di Genova e a mini sindaci degli altri comuni».
Nel libro, integrato da un Cd di approfondimenti e curato da Mizio Ferraris con Franca Lancolini, l'identità del territorio, le dinamiche demografiche e produttive si intrecciano con la storia istituzionale dell'ente esaminando e descrivendo trasformazioni e definizioni di ruolo, di strutture, mutamenti di ordinamento finanziario, compiti e campi d'azione.


«Il libro - continua Cavelli - all'inizio era stato pensato per fornire il compendio del lavoro svolto in questi ultimi anni dal Consiglio Provinciale, ma è subito diventato qualcosa di più, un testo per far comprendere il valore della Provincia negli anni».

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