Gianandrea Zagato
Che una discarica sotto casa non sia un bel vedere, be è la scoperta dellacqua calda. E la Provincia di Milano ne sa qualcosa, a tal punto che a colpi di «sbianchetto» cancella gli impianti politicamente sgraditi.
A tirare in ballo lassessorato allAmbiente guidato dalla diessina Bruna Brembilla è il comitato contro limpianto di Inzago, «tra le trenta paginette del documento programmatico preliminare del piano rifiuti della Provincia cè una cartina con lubicazione degli impianti in Provincia. Lì figura anche il giacimento di scarico controllato di Inzago che graficamente viene identificato con una stellina». Siamo a marzo di questanno e lassessore Brembilla evidentemente ignora lordine del giorno presentato al gruppo diessino a Palazzo Isimbardi, dove si delibera «la contrarietà alla realizzazione dellampliamento della discarica di Inzago». Che, sorpresa, con un colpo di bianchetto scompare successivamente dalla cartina «2.urbani.pdf». Domanda quindi più che legittima del comitato anti-discarica, «qual è la cartina valida? Qual è la vera scelta della Provincia del ds Filippo Penati?». Mistero.
Unica certezza lelaborazione grafica double-face che è «lennesima risposta demagogica del centrosinistra incapace di assumersi la responsabilità delle sue decisioni quando non sono popolari e vicine a scadenze elettorali» osserva Giovanni Terzi, presidente della commissione ambiente del Comune di Milano. Annotazione che Bruno Dapei, capogruppo azzurro in Provincia, arricchisce: «Questo giochino delle due cartine per negare levidenza è la prova del nove del modo di governare del centrosinistra. Che sul tema rifiuti non ha nemmeno messo a punto un piano dopo quasi due anni di governo. La bozza presentata alla quinta commissione è stata, infatti, ritirata in fretta e furia ma senza sostituirla». Motivo? «Limpossibilità di mantenere limpegno preso con gli elettori di non installare discariche sul territorio della Provincia».
Decisione che è competenza dellamministrazione di via Vivaio, «lo prevede il decreto Ronchi ma lassessore Brembilla evidentemente preferisce ignorarlo e far quindi pesare sulla Regione le sue non scelte» commenta lazzurro Pietro Accame: «Lassessore Brembilla per accontentare qualche sindaco del centrosinistra perde la visione dellinsieme e il raggiungimento dellobiettivo finale». Che «generale» è quello di «garantire criteri di efficienza, efficacia ed economicità della gestione dei rifiuti ovvero lautosufficienza impiantistica in ambito provinciale» e riguardo al ricorso delle discariche «devessere previsto per i rifiuti non valorizzabili in termini di materia ed energia». Come dire: «La giunta Penati non sa programmare il futuro e nemmeno il presente, quello fatto pure dalle scorie e dalle ceneri degli impianti esistenti che non si sa dove piazzare».
Valutazione che lassessore Brembilla respinge: «Per il piano rifiuti - lo presenteremo entro il febbraio 2006 - siamo conformi ai tempi fissati dalla Regione. E escludiamo il ricorso alla discarica per lo smaltimento del rifiuto secco più organico se non come elemento terminale per lo smaltimento dei rifiuti da termovalorizzazione non altrimenti recuperabili».
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